Redazione ArtApp

11 mag 20232 min

Andrea Avezzù

In mostra l’immagine della città più fotografata al mondo attraverso l’obiettivo del fotografo veneziano

Dream 1 ©2023 Andrea Avezzù

lineadacqua gallery presenta la prima mostra personale di Andrea Avezzù (Venezia, 1980), visitabile dal 12 maggio al 29 settembre, 2023. La galleria, nata a Venezia nel 2021, esplora il linguaggio artistico della Venezia contemporanea attraverso lo sguardo di artisti locali, in due spazi espositivi posti l’uno di fronte all’altro in calle della Mandola e privilegiando le tecniche tradizionali come l'olio su tela, l'incisione e la fotografia. Dopo averlo presentato mostra collettiva “Remember the sea”, lineadacqua gallery dedica ad Avezzù una mostra personale, dando pieno spazio al suo particolarissimo sguardo di fotografo di architettura.

Dream 2, ©2023 Andrea Avezzù

L’immagine della città più fotografata al mondo, stremata dalla sovrapposizione di romanticismi e mitologie, riappare attraverso l’obiettivo di Avezzù nella sua potente e inarrivabile iconicità. Sono scatti che superano ogni forma di banalizzazione, ripuliscono Venezia dal tragico logorio del turismo di massa riportandola a una dimensione virginale, un’età dell’oro che appartiene all’anima più antica e autentica del popolo veneziano. Le fotografie svelano la materia dei sogni costringendo i nostri sguardi assuefatti a scoprire con rinnovato stupore la meraviglia di Venezia.

Dream. Blue, ©2023 Andrea Avezzù
 

Avezzù moltiplica gli spazi, scompone e sovrappone le architetture, scopre registri di colore archetipali, sfida apertamente ogni riferimento olografico o didascalico. I palazzi di Venezia (Dream 1) diventano caledoscopiche scenografie di un mondo di mezzo, posate su acque che ricordano le luminosità dei dipinti di Davide Battistin. La festa del Redentore (Dream, Red; Dream, Blue) ritrova la sacralità di rito secolare, un turbinio di anime sospese sulle acque del bacino di San Marco sotto una cascata di fuoco.

Dream. Red, ©2023 Andrea Avezzù
 

La Piazza (Dream 2) si dilata, gli archi delle procuratie si moltiplicano all’infinito, e lo spazio diviene palcoscenico da percorrere con la nostra immaginazione. Non più la piazza più fotografata del mondo, luogo condannato a una follia predatoria quotidiana ma la straordinaria manifestazione di una storia e di una cultura irripetibili.