Laura Cavalieri Manasse
24 set 20192 min
Con la serie di fotografie scattate nel suo giardino, l'artista francese mostra contemporaneamente la cattura e la diluizione della vita nella vischiosa densità dell'olio di drenaggio fatto dal petrolio, energia "fossile" non rinnovabile che inghiotte il colore del cielo, gli alberi, i fiori. Dominique Robin ci spiega: «In questa serie di fotografie a olio, lavoro contemporaneamente con l'inizio e lo scioglimento della vita. E quando una folata di vento disturba la densità in questo mare di nero, paesaggi di bellezza caotica emergono immediatamente davanti ai nostri occhi. Sono un frammento della nostra immaginazione o un'apparizione celeste? Sono affascinato dalle scale temporali.
Quando contrappongo i fragili semi di un dente di leone con un bacino di olio motore, indago il rapporto tra effimero e permanenza. Cerco di stampare su carta l'effetto di un momento speciale: l'incontro tra fragilità e immutabilità. Forse questa intersezione definisce ciò che chiamiamo "paesaggio"? Quando guardo la strana bellezza dei paesaggi moderni, tengo presente il riscaldamento globale e l'ecologia, ma non solo: l'arte è come la vita. Non è possibile contenerlo in un discorso politico. Devo finalmente ammettere che adoro l'odore e l'aspetto molto scuro dell'olio motore (forse a causa di un ricordo d'infanzia).
Ammiro anche la forma del camino nucleare, non importa se è la peggiore invenzione della nostra civiltà. Forse i miei lavori cercano di creare ciò che Baudelaire voleva fare con la sua poesia: "Mi hai dato il tuo fango e l'ho trasformato in oro". Un artista è solo un modesto creatore di forme. In una nuova forma c'è tutto: idee politiche, ricordi personali e collettivi, desiderio estetico e le molte cose che nessuno immagina.»
E prosegue: «Il fantastico ciclo del carbonio è una storia del Tempo: ci vogliono centinaia di milioni di anni per formare il petrolio che usiamo per andare a fare la spesa al supermercato e guadagnare un paio di minuti. L’olio della macchina contiene raggi di sole, milioni d’anni concentrati e rivela il nostro strano rapporto con il mondo. Le due prime serie sono state realizzate in Francia, un'altra a Manhattan e la successiva in Toscana.