Arte e design. Design è arte
La grande mostra dedicata alla storia del design italiano prende spunto da un progetto che, nel 2009, Philippe Daverio aveva formulato insieme al Ma*Ga

Storie di-ragazzi di buona famiglia. Il design a Milano, 2024 di Alessio Pasqualini
Al MA*GA due percorsi espositivi, paralleli e complementari, legati da un medesimo allestimento, curato da Parasite 2.0, racconteranno la storia e il futuro prossimo di un linguaggio che ha contraddistinto e continua a contraddistinguere l’Italia nel mondo: Arte e design. Design è arte e HYPERDESIGN. XXVII Premio Gallarate.

Si Riparte. Nuove geometrie per una nuova società, 2024 di Alessio Pasqualini
Arte e design. Design è arte, aperta fino al 2 marzo 2025, è un progetto che Philippe Daverio ha scritto insieme al MA*GA nel 2009, dopo due anni di ricerca e confronto sulle collezioni del museo e sui protagonisti che hanno determinato svolte significative nella relazione, appunto, tra arte e design. Nel 2024, in occasione dei trent'anni di fondazione della sezione Design del museo, il MA*GA attualizza quel progetto organizzando una grande mostra dedicata al dialogo tra arti visive e design che ha caratterizzato gli anni tra il secondo dopoguerra e lo scorcio del secolo scorso.

Quando i salotti erano bianchi. Gli oggetti tecnologici, 2024 di Alessi Pasqualini
La mostra, a cura di Emma Zanella, Vittoria Broggini e Alessandro Castiglioni, è un’avventura di instancabile innovazione e sperimentazione, in costante dialogo con le arti visive, una rassegna visionaria e ambiziosa che intreccia la produzione artistica, l’oggetto di design e dialoga, da una prospettiva estetica ed etica, col fare artistico della modernità. Le sezioni attorno cui l’esposizione è costruita sono cinque e, come in un romanzo, sono arricchite da una premessa e una postfazione.

Attorno al 68. Dalle libertà personali alle libertà politiche, 2024 di Alessio Pasqualini
Queste non hanno l’obiettivo di sintetizzare il secondo Novecento italiano bensì porre una serie di questioni che, decennio dopo decennio, hanno motivato le trasformazioni del Design italiano. Il Design è qui analizzato nella sua forma di fenomeno complesso e come definito da Daverio stesso, “ambiguo”, perché risponde contemporaneamente a una serie di questioni culturali, economiche, sociologiche ma anche autoriali ed estetiche, che si sovrappongono e intrecciano in modo unico.
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