La resistenza e sogni delle donne
Annet Henneman, fondatrice del "Teatro di Nascosto", si esibisce a Montalcino nel monologo “Resistenza e sogni”, opera scritta di suo pugno per dar voce alle donne che non hanno libertà di parola

Foto © Laura Sestini
Annet Henneman è un'attrice olandese, ma italiana d'adozione, durante i suoi spettacoli porta sul palco le esperienze che fa di persona quando visita le zone di conflitto e di dolore nel mondo arabo. Da circa vent'anni questa donna dal carattere forte interpreta con passione i sogni e le ingiustizie che vivono le madri, le nonne, le adolescenti che abitano in Iraq, Iran, Palestina, Kurdistan, Siria, Egitto, per far comprendere meglio le realtà con le quali molti di noi vengono in contatto solo attraverso i parziali notiziari. Questa scelta ha trasformato totalmente il suo percorso artistico e di attivista, durante i suoi spettacoli mostra alcune immagini che ha scattato a Bassora e Baghdad, città dell’Iraq dove ogni giorno attentati dinamitardi scuotono la vita, che va avanti, nonostante tutto, o Jabel el Baba, in Palestina, la montagna del Papa, dove regolarmente le baracche degli abitanti, ai quali è proibito costruire case in muratura, sono distrutte dai militari israeliani. «E noi le ricostruiamo di notte» dice un’anziana donna palestinese: «al buio, senza far rumore. È la nostra resistenza silenziosa. Con pazienza ce la faremo a far rispettare il nostro popolo, i nostri diritti». E un urlo lacera la penombra e le orecchie degli spettatori: «È un’ingiustizia!», piange la nonna palestinese.
Il teatro di Annet è giornalismo che attraversa il palcoscenico, gli esseri umani che incontra e frequenta nei suoi viaggi vengono ripresentati al pubblico in sala, attraverso gli attori si rivive la loro sofferenza e impotenza, segnata da guerre semi-perenni, la mancanza di libertà o servizi basilari, come l’acqua, perché Annet racconta soprattutto la povertà, i patimenti, i lutti, la violazione fisica e morale di chi non ha la possibilità di farlo. Il suo e un teatro impegnato e impegnativo, che lei mantiene attivo nonostante le difficoltà che ogni viaggio, ogni ricerca della verità, comporta, anche per la sua sicurezza fisica, per rappresentarlo nei più variegati palcoscenici europei.

Photo © Mohsen Sariaslani
L'attrice venerdì 30 novembre interpreterà, a OCRA Montalcino, lo spettacolo "Somud u Ahlam - resistenza e sogni” un intenso monologo in cui una madre racconta la sua vita, ma anche i sogni e la resistenza pacifica, nel suo villaggio beduino in Palestina, situato davanti ad una colonia israeliana. Lo spettacolo proposto dalla Henneman ha partecipato al Festival "20 di Teatro Reportage" che si è tenuto a Volterra in questi giorni: spettacoli, musica e film, attori, film maker, musicisti venuti direttamente dai territori in conflitto del medioriente. Questa esibizione sarà l’occasione per trarre le conclusioni del lavoro svolto durante gli eventi di “Non ho paura dell'uomo nero”, dove fa da sfondo “Transnational Migration and Immigration”, in un’intensa interazione tra l’installazione di Franca Marini e le storie, le canzoni, i balli, la vita nella quale la Henneman trasporta i presenti con il suo monologo.
FINISSAGE Transnational Migration and Immigration
Monologhi da “Il Teatro Reportage” di e con Annet Henneman
Venerdì 30 novembre 2018 ore 19.00
OCRA Officina Creativa dell’Abitare Via Boldrini 4,
Complesso di Sant’Agostino Montalcino (SI)
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