OVAZIONE_Work in Regress
Una performance contemporanea che riflette sul bisogno di ritornare ad un contatto primordiale con la natura
Nello scorso mese di maggio Francesca Cinalli, danzatrice e coreografa che fa parte della comunità di artisti “Tecnologia Filosofica” è stata invitata a prendere parte al progetto “Il Respiro dell'Arte” della curatrice Virginia Monteverde all'interno della sessione danza di EVERY BREATH I TAKE I'M STILL DANCING curata da Davide Francesca e Francesca Pedullà. Questo progetto intente sottolineare il ruolo dell’artista come testimone del tempo. Virginia Monteverde ha coinvolto un gruppo scelto di artisti visivi a interpretare, secondo la propria poetica, il lungo periodo in cui tutti sono stati chiamati ad affrontare la lotta contro l'epidemia del Covid-19, che ha imposto delle forti restrizioni sociali, prima tra tutte l'utilizzo delle mascherine, diventate ormai il simbolo della lotta al virus. Lo stesso ragionamento è stato trasposto al mezzo espressivo della danza: il corpo. Così è nato “Every breath I take I’m still dancing” con il desiderio di dare voce a un movimento creativo che è destinato a non fermarsi.
La situazione attuale che impone il distanziamento sociale, limita il corpo del danzatore privandolo dello spazio d’espressione consueto così come la ormai iconografica mascherina censura il viso privandolo di quella parte fondamentale all’espressività e alla comunicazione. Da qui la richiesta fatta ad un gruppo selezionato di coreografi, danzatori e autori di sottoporre la stessa operazione di censura sul corpo intero, provando a comporre una danza di cui però, in video, appare solo la metà inferiore del corpo, dalla vita in giù, lasciando a chi guarda il dubbio, la curiosità e la libertà di conoscere e interpretare ciò che il danzatore sta vivendo ed esprimendo.
Francesca Cinalli ci racconta questo lavoro: «nel tentativo di confermarne i capisaldi attraverso una modalità che possiamo definire di "Work in Regress" siamo risaliti sino alle origini. Abbiamo vissuto questo periodo di pandemia come un'esperienza di gestazione e di ascolto interno ed esterno, tra un inverno che stava per finire e una primavera che nel frattempo stava per arrivare. Negli antichi rituali di guarigione gli iniziati si ritiravano in una grotta o in una buca per il periodo di "incubazione" fino a che un sogno rigenerato non li restituiva a nuova vita. Similmente, in stati di profonda introversione e autoriflessione, chi pensa e l'oggetto del pensiero si fondono in un processo nucleare di cristallizzazione che richiama l'uovo. Anche in questo caso l'uovo evoca l'inizio, la semplicità, la fonte.
OVAZIONE riflette sul bisogno di ritornare ad un contatto primordiale con la natura amplificando la nostra percezione sensoriale del ciclo della vita e delle stagioni: osservare un germoglio, toccare la corteccia di un ramo, l'odore del muschio, l'ascolto del fiume di notte che scorre, nonostante tutto. Cose semplici a cui nella quotidianità di "prima" quasi non facevamo più troppo caso, oggi ci sono apparse in tutta la loro potente e fragrante espressione di vita. Ritornare alle origini significa per il nostro essere "artistico" anche ritornare all'origine della traiettoria sul "Corpo Rituale". Nella nostra prima creazione (2006) Niji_una preghiera, abbiamo condiviso lo spazio performativo con oggetti d'arte creati per l'occasione: essi rappresentavano per noi uova primordiali.
Oggi a distanza di quasi 15 anni ci siamo trovati nella condizione di approfondirne la forza evocativa. Nel mese di Marzo 2020 abbiamo creato una dozzina di nuove uova: ne è nata un'istallazione fotografata, ironia della sorte, il giorno di Pasqua, domenica 12 aprile 2020. Nel mese di Maggio 2020 per “Il Respiro dell'Arte - Progetto Danza - Every Breath I Take I’m Still Dancing” pensato dagli artisti Davide Francesca e Francesca Pedullà, in collaborazione con la curatrice Virginia Monteverde, siamo stati invitati a immaginare con la danza e il video un atto di resistenza poetica, la cui richiesta è di comunicare solo attraverso la parte bassa del corpo, dall'ombelico ai piedi: come una maschera occulta una parte importante del nostro essere sociale, in questo progetto si occulta il busto e le braccia chiamate all'accoglienza e alla ricezione, per dare visibilità all'agire, all'azione, al processo, al procedere.
Così all'interno dell'installazione OVAZIONE abbiamo realizzato un video con al suo interno una traccia simbolica e archetipica:
l'uovo
l'equilibrio "acrobatico"
le memorie d'oro
i talloni in tentativi di volo
l'ombelico
in un moto circolare.
Comments