Raffaello Sanzio, maestro di bellezza
Il pittore moriva a Roma il 6 aprile 1520, oggi si celebra una delle figure più importanti del Rinascimento italiano

"Scuola di Atene" Raffaello 1509/1511 | Affresco, Stanza della Signatura, Città del Vaticano
Cinquecento anni fa moriva a Roma, colpito da una febbre fulminante, il pittore Raffaello Sanzio, l’artista che con la sua pittura esaltò la bellezza. Raffaello partecipò da protagonista ai grandi eventi di Roma del Rinascimento a servizio di Leone X. Il suo ruolo, da pittore e architetto del paesaggio, fu fondamentale per correggere le brutture delle città in favore di un restauro della bellezza di Roma, capitale del prestigio politico nella storia, il suo compito fu quello di armonizzare l’arte del Rinascimento all’arte dell’antichità. Il giudizio dell'artista fu severo verso i papi, come Giulio II, così come fu guida attenta e rigorosa nella politica culturale di Leone X.

Raffaello "Autoritratto con un amico" (particolare) 1518/1520 | Museo del Louvre, Parigi
Raffaello aveva capito che una città in cui si svolge una vita disordinata, dove è stato rotto l’equilibrio con la natura, è una città malata. L’epitaffio sulla sua tomba nel Pantheon, Ille hic est Raphael timuit quo sospite vinci, rerum magna parens et moriente (Qui è quel Raffaello da cui, fin che visse, Madre Natura temette di essere superata e quando morì temette di morire con lui) è la conferma del suo pensiero di poeta e di architetto del paesaggio.

Raffaello "Poesia" 1508 | Affresco, Musei Vaticani, Città del Vaticano
Mi piace ricordare il “tondo della Poesia” di Raffaello perché rappresenta l’unità della bellezza con la poesia: la grandezza della lingua con la grandezza della pittura. La musica, la poesia, e la pittura sono stai il pane che ha nutrito l’anima e reso grande lo spirito dell’uomo. Dopo i 500 anni della morte del grande pittore di Urbino ci rimane la lezione della bellezza che ci insegna che quest'ultima non è una fuga del male, ma è la sua cura. Nel ritratto di Baldassarri, dedicato all’amico Raffaello troviamo la serenità e la forza della bellezza nello sguardo trascendente nel verde degli occhi del grande pittore.
Dalle nostre città ci aspettiamo bellezza ed è questo forse il modo migliore per onorare il ricordo della pittura del grande Raffaello, che morì molto giovane per una febbre che alcuni dicono che fosse una febbre d’amore, vero è che Raffaello nella sua vita amò molto le donne e con loro fu gentile, infatti l'artista esaltò sempre la bellezza femminile nelle sue opere.

Chi è | Luigi Mangia
Dal 2015 è responsabile della Biblioteca dell’Istituto per Ciechi Anna Antonacci di Lecce, che custodisce un patrimonio costituito da libri in braille delle opere liriche e sinfoniche. Fa parte dello staff della rassegna Cinema del Reale che si svolge nel comune di Specchia (Le) e partecipa al direttivo del Locomotive Jazz Festival in cui cura la musica nel sociale. È presidente dell'Associazione locale Boy’s Sport Arte e Cultura e dal 2016 è collaboratore dei Cantieri Teatrali Koreja.
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