

Maria Cristina Galli
23 ore fa


Paolo Timossi
5 giorni fa
Aggiornamento: 26 giu
La tradizione dell’Infiorata affonda le sue radici nel XIII secolo dall’usanza di spargere fiori lungo il percorso delle processioni religiose. Quello che un tempo era un gesto devozionale è oggi diventato un evento artistico e culturale che ogni anno trasforma le strade di numerose città italiane in suggestivi tappeti floreali.
L’Infiorata è un movimento straordinario che inizia con la fioritura dei campi, all’avvento della primavera, con la luce del sole che accende il cielo e apre la terra a sprigionare tutta la sua creatività, è un’arte straordinaria, soprattutto quando coinvolge il cuore e l’anima delle persone che la animano, quando alimenta la speranza, guida il cammino, aiuta l’uomo a credere nella fede come forza, come visione di pace, come convivialità nel pensiero di creare futuro con le proprie mani. Sono le donne, ricche di sensibilità, che raccolgono i fiori nei campi dall’inizio di febbraio e che, successivamente, curano con grande dedizione, facendoli seccare al sole, proteggendoli dai venti umidi di scirocco e dall’umidità delle notti. L’infiorata è un esempio di Genius Loci che resiste, che non si arrende al tempo e che continua a credere che l’uomo può fare e può vincere il male credendo nel bene.
A Gagliano del Capo, comune vicino a Santa Maria di Leuca (LE) questa tradizionale festa si è svolta domenica 22 giugno, in occasione delle celebrazioni del Corpus Domini, progettata e curata dall’artista Franco Melcarne Casi, con la partecipazione spontanea e motivata dei fedeli. L’artista ha disegnato i quadri da realizzare su fogli che si sviluppano per 50 metri, per rappresentare il mistero del Corpus, che ancora resiste nel cuore e nell’anima: è l’intero paese, donne, uomini, bambini e anziani, a credere e a partecipare.
Il tema che quest’anno ha aperto l’Infiorata è la Pace, in seguito sono due le figure a rappresentare questo messaggio della Chiesa: il defunto Papa Francesco e il nuovo Papa Leone XIV. È l’uomo cristiano, e sono le donne, le sole a sentire la creatività della vita attraverso il loro corpo; quelle a credere, a lottare, e a gridare che la pace non si può fare con la forza e con le armi, che portano soltanto dolore e morte.
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