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Mattoni e infanzia in fiamme

Aggiornamento: 23 set

Nel cuore di Islamabad in Pakistan, migliaia di bambini sono costretti a lavorare nelle fornaci di mattoni  un'industria che sfrutta la loro forza fisica negando loro la possibilità di costruire un futuro migliore


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Islamabad, Pakistan. Con le mani immerse nel fango, una bambina modella mattoni sotto il sole cocente. Il suo volto concentrato rivela la fatica e la prematura responsabilità di chi lavora per sopravvivere, mentre sullo sfondo un altro bambino spinge una carriola. Un'infanzia scolpita nel fango e nel deserto.


Fotografie © Luca Catalano Gonzaga


Le fornaci di mattoni nel cuore di Islamabad rappresentano una grave minaccia sia per l'ambiente che per i bambini. Queste strutture spesso bruciano combustibili altamente inquinanti come vecchi pneumatici e carbone di bassa qualità, rilasciando nell'aria sostanze tossiche, tra cui anidride solforosa e ossidi di azoto, che causano gravi problemi respiratori. Migliaia di bambini sono costretti a lavorare nelle fornaci di mattoni, un'industria che sfrutta la loro forza fisica negando loro la possibilità di costruire un futuro migliore. Sebbene il lavoro minorile sia illegale in Pakistan, l'estrema povertà e la mancanza di un controllo efficace consentono a questa pratica di persistere impunemente. Molti di questi minori iniziano a lavorare già a sei anni, trascorrendo le giornate circondati da polvere, caldo insopportabile e fumo tossico, senza alcuna protezione. 


Modellano mattoni, trasportano carichi pesanti e lavorano sotto il sole cocente. Molti lavorano fianco a fianco con i genitori, intrappolati in un ciclo di debiti che si tramanda di generazione in generazione. I proprietari delle fornaci spesso offrono prestiti alle famiglie, costringendole a lavorare per ripagare il debito, ma l'importo dovuto continua a crescere, diventando quasi impossibile da ripagare. Questo sistema di "servitù del debito" costringe i bambini a rinunciare alla propria infanzia per sostenere il reddito familiare, privandoli dell'accesso all'istruzione e alle opportunità che potrebbero cambiare il loro futuro. Le stime suggeriscono che oltre 2 milioni di bambini siano impiegati nelle fornaci di mattoni in tutto il Pakistan, la maggior parte dei quali vive in condizioni di estrema povertà, dove la fame è l'unica alternativa al lavoro. La mancanza di istruzione, l'assistenza sanitaria limitata e il rischio costante di infortuni rendono queste fornaci tra gli ambienti più pericolosi per i bambini.

 

Questo reportage è stato reso possibile grazie alla Society for the Protection of the Rights of the Child (SPARC), un'organizzazione non governativa pakistana che lotta per i diritti dei bambini. I loro sforzi hanno portato alla luce una realtà troppo spesso nascosta nell'ombra, esponendo le gravi violazioni subite da migliaia di minori costretti a lavorare nelle fornaci, sacrificando la loro infanzia e il loro futuro.


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Due bambini trasportano blocchi di fango in una fornace di mattoni. I loro vestiti strappati e i volti seri raccontano una storia di povertà e di difficoltà precoci e diritti negati, in un contesto in cui il lavoro minorile è spesso una necessità impostata dalla povertà.



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Un bambino armato di zappa più grade di lui, lavora mescolando il fango in una fornace di mattoni. La scena, drammatica nella sua quotidianità, rivela la dura realtà del lavoro minorile, dove l'infanzia viene sacrificata sull'altare della sopravvivenza.



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Con mani piccole, ma già forti, una bambina spinge una carriola. Nessun gioco, nessun riposo, solo il peso di una sopravvivenza precoce.



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Un bambino sposta mattoni essicati dal sole. Le sue mani sottili stringono il peso di un'infanzia rubata.



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Questo giovane operaio ha il compito di girare migliaia di mattoniper facilitarne l'essicazione al sole prima della cottura.



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Questo bambino stringe tra le mani un pezzo d'argilla come se fosse un giocattolo, ma nei suoi occhi c'è la serietà di chi ha smesso di essere un bambino troppo presto.



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Muscoli tesi e mani logore sostengono il peso di una vita fatta di mattoni. Intorno a loro, altri corpi si muovono, ognuno intrappolato nel ritmo meccanico del lavoro quotidiano.

© Edizioni Archos

© Edizioni Archos. Tutti i diritti riservati.

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