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L'Aquila


Gli scatti del fotografo Giacomo Pepe ci restituiscono la realtà odierna nella cittadina che ha subito la devastazione del terremoto otto anni fa

Photo © Giacomo Pepe

A L’Aquila e nei cosiddetti comuni del cratere, in modo quasi parallelo coesistono due storie. La prima è quella della quotidianità della gente che faticosamente ha ripreso la vita normale che ora si svolge nelle new town e in tutti i “non luoghi” sorti lungo le strade statali e le complanari: centri commerciali, mercati, palestre, attività commerciali.

La seconda è quella dei centri storici, che a distanza di otto anni sono ancora quasi del tutto disabitati. Con questa serie di immagini il fotografo ha cercato di fermare delle istantanee, quasi dei ritratti degli ambienti vuoti da anni, curando in ogni immagine la composizione e il racconto. La tecnica per lui è relativamente importante, anche perché la foto che insegue deve sempre avere il carattere dell'immediatezza, così che ogni immagine possa raccontare frammenti di vita di soggetti o luoghi.

Le stanze sono state immortalate da Giacomo Pepe senza manomettere alcunché, cercando solo di utilizzare al meglio l’illuminazione naturale che penetra dalle imposte socchiuse, per consegnarci una testimonianza vivida e disarmante di quello che ha lasciato dietro di se il terremoto: un evento naturale straordinario, e del tempo che si sedimentato come la polvere sull'inerzia degli uomini che avrebbero dovuto riparare ai suoi danni.

Giacomo Pepe ha 50 anni, nato a Bari di professione è ingegnere, si occupa di restauro e consolidamento di beni monumentali. Viaggia di continuo fotografando tutto ciò che gli capita a tiro, con una reflex Canon EOS5D, con una compatta Leica V LUX40 o col suo Iphone 6. Membro dell’Associazione Fotografi di Strada, ha all’attivo varie mostre e varie pubblicazioni su riviste specialistiche.

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Chi è | Laura Cavalieri Manasse

Vive all'Isola d'Elba da dove segue la redazione di ArtApp, spesso su una spiaggia, con il computer sulle ginocchia di fronte al mare. Collabora come editor per alcune case editrici e con tutti coloro che le chiedono un consiglio che li aiuti a scrivere in modo corretto e interessante.

© Edizioni Archos

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