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Angels listening

Sette cherubini muti creati da Rachel Lee Hovnanian, per offrire una riflessione sul ruolo dell’arte nella società di oggi


Rachel Lee Hovnanian Angels Listening, 2022 | Foto © Angela Colonna


Il Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena (CSDCA), di Venezia, presenta Angels Listening, un’installazione immersiva e intimista dell’artista Rachel Lee Hovnanian. La mostra è un evento collaterale della Biennale Arte 2022 e viene presentata alla Biblioteca Zenobiana del Temanza e nel suo giardino a Dorsoduro, storico edificio veneziano del XVIII secolo, che dal 1991 è sede del CSDCA. Angels Listening è concepita come uno spazio meditativo per riflettere su questioni urgenti legate all’identità, alla conoscenza, al tempo, nonché all’esperienza e alle relazioni interpersonali. L’installazione è composta da sette angeli, sculture di grandi dimensioni fuse in bronzo bianco, che sono stati resi muti da Hovnanian con due pezzi di nastro sulla bocca realizzati con lo stesso materiale scultoreo, per rappresentare la soppressione della verità e offrire una riflessione sul ruolo dell’arte in questa congiuntura storica e sociale senza precedenti.


Gli angeli sono stati collocati ad arte intorno a un confessionale d’argento, intitolato La Scatola Catartica, e l’artista invita gli spettatori a scrivere su un nastro i loro pensieri più intimi, quelli repressi per paura del giudizio o per pura incapacità di esprimerli. In un atto performativo di sollievo emotivo attraverso la catarsi, il visitatore deporrà i nastri nella scatola mentre suonerà una campana del risveglio che simboleggia il ruolo degli angeli come muti ascoltatori. Al termine di ogni giornata, i messaggi verranno estratti dalla scatola e raggruppati come un flusso di coscienza collettivo su tappetini da preghiera sparsi nel giardino dello spazio espositivo, stimolando l’interpretazione personale del pubblico.


Rachel Lee Hovnanian Angels Listening, 2022 | Foto © Angela Colonna


L’angelo è una figura universale, presente nei testi religiosi zoroastriani e in quelli delle principali fedi monoteiste, tra cui il cristianesimo, l’ebraismo e l’islam. Figura di genere fluido con caratteristiche sia antropomorfe che divine, gli angeli sono al servizio del progresso spirituale dell’essere umano. Angels Listening evoca sette angeli, come sette sono i giorni della settimana sette bande di frequenza e colori che creano lo spettro visibile e sette unità di misura fondamentali. Sette le stelle luminose che formano l’Orsa Maggiore e le costellazioni dell’Orsa Minore, sette sono le virtù celesti e note musicali e sette i peccati capitali. Sette è il numero dei colli che compongono Roma – il centro della cultura occidentale – e sette è il numero buddista della completezza.

Rachel Lee Hovnanian commenta: «Il modo in cui oggi percepiamo il mondo e ci connettiamo l’un l’altro è stato profondamente alterato dal recente allontanamento sociale imposto dalla pandemia globale così come dalla natura polarizzata dei sistemi politici e culturali del nostro tempo, che ha sancito il dominio della tecnologia e dell’alienazione sulla fede e sulle esperienze comuni. Angels Listening offre uno spazio che trasforma centinaia di voci silenziate in un coro di confessioni, dimostrando la liberazione associata alla catarsi e la sacralità dei luoghi di meditazione nei momenti d’isolamento condiviso».

La pratica artistica multidisciplinare di Hovnanian spazia tra fotografia, video, scultura, pittura e installazione, scavando nei codici sociali che circondano la femminilità e le relazioni di genere, così come nei sistemi di valori più ampi e nei significati attraverso i quali formuliamo il nostro pubblico. Interrogandosi sul ruolo dell’arte nella società di oggi, il lavoro di Hovnanian naviga nel mondo post-internet, indagando le nozioni contemporanee di narcisismo, ossessione e intimità, e sulla dipendenza alienante dai moderni dispositivi tecnologici e dai media. Le sue installazioni creano ambienti surreali e immersivi che sfidano gli spettatori a esaminare i propri valori culturali. Dopo aver vissuto e lavorato in Italia per diversi periodi negli ultimi dieci anni, Hovnanian arriva a Venezia con la sua mostra più intima fino a oggi, che libera il potere trasformativo del nostro essere interiore.

© Edizioni Archos

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