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Claudio Abate. Superficie sensibile

Un racconto visivo attraverso la selezione di oltre 150 fotografie, dalle più celebri alle meno note, fino ad alcune ancora inedite


Museo Maxxi, Claudio Abate. Superficie sensibile | Foto © Musacchio, Iannello, Pasqualini e Fucilia. Courtesy Fondazione Maxxi


“Bisogna entrare nelle opere, sentirle e farle proprie, anche amarle; se non si riesce in questo non si riuscirà nemmeno a fare delle belle fotografie” Claudio Abate.

Nove sezioni tematiche, arricchite da documenti d’archivio, filmati, testimonianze d’epoca, per portare alla luce i rapporti di Abate con artisti e istituzioni, ma anche approfondire la sua ricerca fotografica, compongono la mostra Claudio Abate. Superficie sensibile, visitabile al Museo Maxxi di Roma fino al 4 giugno 2023. L’esposizione ripercorre la produzione di Abate attraverso la “lente” del suo archivio – gestito dai figli Giulia e Riccardo – che oggi costituisce un prezioso patrimonio per gli studi storico-artistici sull’arte italiana e internazionale. La produzione di Abate spazia infatti dalle fotografie di opere, artisti e mostre dell’Arte Povera agli scatti sulla scena artistica ed espositiva in Italia e all’estero, fino a fotografie su teatro, moda, costume e attualità. La mostra, che raccoglie immagini celebri, poco note, inedite, alcune restaurate con le cornici originali in ferro e altre stampate per l’evento, si sviluppa in sezioni tematiche, arricchite da teche di approfondimento e da documenti d’archivio, filmati, contributi audio e testimonianze d’epoca, che portano alla luce i rapporti di Abate con artisti e istituzioni.


Claudio Abate, Contatti con la superficie sensibile (Gino De Dominicis), 1972 | © Archivio Claudio Abate

«La mostra di Claudio Abate rende omaggio a un grande protagonista della scena artistica italiana che ha saputo essere autore, testimone, regista della cultura visiva contemporanea e porsi come punto di riferimento per artisti di diverse generazioni, dalla fine degli anni Sessanta alla sua recente scomparsa», ha dichiarato Bartolomeo Pietromarchi, direttore MAXXI Arte, alla presentazione dell’evento.


Museo Maxxi, Claudio Abate. Superficie sensibile | Foto © Musacchio, Iannello, Pasqualini e Fucilia. Courtesy Fondazione Maxxi

«Dedicare una mostra a Claudio Abate – ha commentato la curatrice Ilaria Bernardi – significa rendere omaggio a un fotografo che ha avuto, tra le altre, tre importanti capacità: di essere sempre ‘al posto giusto e nel momento giusto’, di intessere rapporti duraturi con artisti e con spazi espositivi a Roma, in Italia e all’estero, e di essere al contempo fotografo d’arte, di teatro, fotoreporter per le riviste, fotografo di moda, artista e organizzatore di mostre e attività culturali nel suo studio» .


Museo Maxxi, Claudio Abate. Superficie sensibile | Foto © Musacchio, Iannello, Pasqualini e Fucilia. Courtesy Fondazione Maxxi


L’allestimento della mostra, con il coordinamento generale di Simona Antonacci, il progetto di Silvia La Pergola e il graphic design di Alberto Berengo Gardin, è fluido e avvolgente: le immagini degli artisti spiccano su pareti curve color rosso magenta, che rimandano al teatro. In occasione della mostra, inoltre, è stato prodotto un podcast con contributi di figure del mondo dell’arte che hanno conosciuto e collaborato con Claudio Abate.



© Edizioni Archos

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