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ECO DEL MONDO Tecnologia Filosofica

Un choreollage cross-disciplinare a cura di Francesca Cinalli e Paolo De Santis che verrà presentato il 10 marzo alle Officine Caos di Torino, nella stagione teatrale Differenti Sensazioni 35


ECO DEL MONDO | Foto di Daniele Calabretti


Arlecchino senza parole, nell’eco della piazza di una città ideale, metafisica: un caleidoscopio sull’Adesso e sul senso del fare arte oggi. Un paese che è nato da tanti pezzi che piano piano un’aria col tempo ha unito: in esso Arlecchino si specchia come nel celebre dipinto di Picasso, invitandoci a riflettere sulla fragilità della condizione umana dinanzi ai crocicchi della vita. Che fare davanti allo spettacolo del mondo frantumato? Come è potuto succedere? Ricostruire? Cosa può rinascere dalle macerie?


Foto di Andre Roldàn


Arlecchino, o almeno, quello che ognuno di noi riconosce come il celebre personaggio della commedia dell’arte italica, ma che rivisto e corretto ai giorni nostri, non si presenta al pubblico nella sua versione frizzante e baldanzosa, quanto piuttosto sagoma dimessa e riflessiva. Prendendo spunto dal dipinto “Arlecchino allo specchio” di Pablo Picasso, Francesca Cinalli e Paolo De Santis hanno dato forma alle possibilità fisiche e le posture del personaggio impresse nella tela picassiana, nel tentativo di farlo uscire dalla tela per riflettere sulla condizione degli umani dinanzi ai crocicchi della vita. A rianimare Arlecchino “uno e trino” ci saranno una danzatrice, una marionetta e una marionettista che dialogheranno con il paesaggio sonoro e con i resti di una città metafisica immaginaria nel tentativo di ricomporne i pezzi.


Foto di Valeria Di Gennaro


Un mito orfico narra che Dioniso fanciullo è attirato dai Titani con vari giocattoli, fra cui uno specchio e, proprio mentre contempla l’immagine che lo specchio gli rimanda – non la sua immagine, ma quella del mondo – i Titani lo sbranano. Agli autori è venuto naturale il collegamento tra il mito e il dipinto di Picasso: Arlecchino allo specchio...cosa vede? Cinalli e De Santis hanno immaginato che, come Dioniso, veda il mondo! Il mondo, la totalità frantumata di se stesso, gli uomini, le cose, noi... Nello specchio c'è un'ambiguità radicale tra conoscenza e illusione: “ è illusione, perché quello che vediamo nello specchio non esiste nella realtà, è solo un riflesso. Ma esso è anche simbolo di conoscenza, perché guardandomi nello specchio io mi conosco. E lo è pure in un senso più raffinato, perché tutto il conoscere è portare il mondo dentro uno specchio, ridurlo a un riflesso che io possiedo (G.Colli, Filosofia dell'espressione, 1969)”.


Foto di Valeria Di Gennaro


Nella scrittura gli autori hanno provato a posare lo sguardo su ciò che ci può essere rivelato solo attraverso una visione indiretta. Vi è in questa pratica un’immagine del rapporto dell’artista col mondo. Il rifiuto della visione diretta non coincide però con un rifiuto della realtà del mondo che, anzi, Arlecchino porta con sé, incarna, sublima e assume come proprio fardello. La visione indiretta come modus operandi accompagna anche il rapporto della scrittura drammaturgica con gli oggetti intesi nella loro fondamentale impenetrabilità. In Eco del Mondo, gli oggetti sono scenografia vivente che si fa attore al pari dei performer: in tale prospettiva, si inserisce il lavoro con i corpi inanimati delle marionette, corpi morti e continuamente moribondi e per questo più vivi del vivo. La ricchezza di echi evocata dalla figura di Arlecchino guiderà gli spettatori in questa speciale affinità elettiva tra l'umano e il non-umano in cui allo stesso tempo è possibile elevare a dignità i corpi di legno che disegnano lo spazio, i corpi di carne e i corpi inanimati.



ECO DEL MONDO di Francesca Cinalli e Paolo De Santis

Performer: Francesca Cinalli, Amalia Franco, Paolo De Santis

Musiche e paesaggi sonori live: Paolo De Santis

Dramaturg: Ornella D’Agostino

Piano luci a cura di Andrea Sangiorgi

Video mapping e visual art a cura di Filippo Maria Pontiggia

Opere animate da Amalia Franco e realizzate da Amalia Franco e Gianluca Vigone

Produzione: Tecnologia Filosofica

Traiettoria di ricerca: Il Corpo Rituale

Progetto selezionato Bando Cura con il sostegno di Officine CAOS/Residenza Arte Transitiva, Cross Project, Teatri di Vita

Si ringrazia per gli attraversamenti in residenza: Lavanderia a Vapore/Residenze Coreografiche 2022, Workspace RicercaX, Verso Sud Ecosistema Culturale, Frontdoc/CittadelladeiGiovaniAosta, Carovana S.M.I.


Uno speciale ringraziamento per la complicità d'intenti a Andrea Coppone, Pietro Barbanente, Ornella Bavaro, Simona Sala, Andrea Crivoi e Anna Pironti/DipartimentoEducazione Castello di Rivoli.

© Edizioni Archos

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