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Festival della Fotografia Etica

Nato da un'idea del Gruppo Fotografico Progetto Immagine, il Festival vuole amplificare la visibilità di storie uniche, emozionanti e necessarie


Foto © Thomas Morel-Fort


Fino al 23 ottobre 2022 Lodi torna a raccontare il nostro mondo nella XIII^ edizione del Festival della Fotografia Etica. Un mondo in continuo e veloce cambiamento di cui la fotografia congela il momento e ci aiuta a capire. A Lodi, ad aprirci finestre su situazioni e storie a noi spesso sconosciute, saranno quasi 100 fotografi da ogni parte del pianeta con oltre 20 mostre per coinvolgere il pubblico attraverso progetti inediti, esposti in spazi all’aperto e nelle prestigiose location della città. Un Festival che vuole amplificare la visibilità di storie uniche, emozionanti e necessarie. Cuore espositivo rimane il World Report Award – Documenting Humanity.


Foto © Felipe Fittipaldi

Cinque le sezioni che lo compongono, con i relativi vincitori scelti dalla Giuria composta da Chloe Coleman, photo editor di The Washington Post, Gloria Crespo MacLennan, photeditor di El Pais, Alberto Prina e Aldo Mendichi, coordinatori del Festival. A partire dalla categoria MASTER, vinta dal brasiliano Felipe Fittipaldi con Eustasy, viaggio che documenta l’innalzamento delle acque e i disastrosi interventi che hanno reso Atafona, in Brasile, il caso più significativo di erosione costiera nel mondo; nella medesima sezione riceve una menzione speciale Alessio Mamo con il suo progetto Uncovering Iraq, in cui ha documentato il lavoro di un team di esperti iracheni e internazionali per portare alla luce le fosse comuni nel Paese; la categoria SPOTLIGHT va alla norvegese Line Ørnes Søndergaard e al suo The Split – A Brexit Love Story, per capire quelle che sono le cause che hanno condotto alla Brexit, con lo scopo di andare oltre i titoli dei giornali e presentare una narrativa complessa, una storia che parla di confini che vengono aperti e menti che vengono chiuse.


Foto © Sebastian Gil Miranda


La categoria SHORT STORY è stata vinta dall’italiana Isabella Franceschini con Becoming a Citizen, straordinario racconto di giovani cittadini che sostengono valori democratici e di Michelle, una ragazza di soli 15 anni, la sindaca più giovane d’Italia e la prima ad accedere alla carica di consigliere regionale; il tedesco Valentin Goppel si è aggiudicato la categoria STUDENT con il lavoro Between the Years, ossia la storia della gioventù tedesca durante il periodo della pandemia; la sezione SINGLE SHOT è stata vinta dall’americano Tom Fox, menzione speciale per la tedesca Julia Gunther. Tutte le mostre del World Report Award sono raccolte e visitabili a Lodi, in Palazzo Barni. Ma tante sono le novità quest’anno, a partire dallo Spazio World Press Photo ospitato presso lo spazio Bipielle Arte. Il celebre concorso internazionale di fotogiornalismo e fotografia documentaria più famoso al mondo che si svolge da oltre 50 anni e indetto dalla World Press Photo Foundation di Amsterdam, vede la città di Lodi protagonista con una tappa del suo tour che conta oltre 100 città nel mondo. Quasi 150 immagini che arrivano dai 5 continenti.


Foto © Misha Maslennikov


Grande attenzione, come sempre, sarà per la sezione “Uno Sguardo sul Mondo”, visitabile presso il Palazzo della Provincia, che propone due percorsi realizzati in collaborazione con Agence France-Press attraverso lo sguardo di diversi fotogiornalisti che racconteranno alcune delle tematiche internazionali più calde, quali la guerra in Ucraina e la situazione in Afghanistan un anno dopo la ripresa del potere da parte dei Talebani. Lo Spazio Approfondimento quest’anno ospiterà il progetto di Vital Impacts, un gruppo di fotografi della celebre rivista National Geographic e non solo, coinvolti da Ami Vitale, che fanno squadra per venire in soccorso della natura e farci riflettere sui tanti problemi che affliggono il nostro pianeta. Un viaggio intorno al mondo alla scoperta di paesaggi esotici, animali in via di estinzione, terre lontane e poco esplorate per conoscere uomini e donne che ogni giorno lavorano per la conservazione delle specie e per salvaguardare la Terra Madre.


Foto © Tim Smith

Parte di questa mostra sarà esposta sia outdoor, nei Giardini pubblici di Lodi, con lo scopo di far vivere la fotografia nella comunità, che indoor nell’ex Chiesa dell’Angelo. Lo Spazio No Profit nel chiostro del ex-ospedale Gorini quest’anno sarà ricco di ben 3 progetti: il fotografo Sebastian Gil Miranda per l’organizzazione Na Ponta dos Pés con Ballet against Bullets, progetto che mira a favorire l’empowerment delle bambine, offrendo opportunità di crescita, apprendimento e trasformazione sociale, attraverso la danza e altre attività educative artistiche, culturali e sportive; l’italiano Gianluca Colonnese per il Progetto Aisha con Amina – La donna che insegna a volare, sul tema della violenza e discriminazione contro le donne indipendentemente dalla loro fede religiosa; l’italiano Giovanni Diffidenti per Parkinson Italia Onlus con il progetto Non chiamatemi morbo.


Foto © Erika Pezzoli

Tocca poi a Le vite degli altri, spazio tematico di Palazzo Modignani che conterrà sei bellissimi focus fotografici: l’italiana Erika Pezzoli con Artemis, storia della giovane Carola che fa parte del 2% delle cacciatrici donne in Valle d’Aosta e che ha scelto di consumare quasi unicamente la carne degli animali che caccia; il cinese Xiangyu Long con TikTok in Kham, per scoprire come un video di sette secondi caricato su TikTok ha trasformato un pastore di yak del Tibet, in una celebrità online nel giro di una notte producendo un impatto profondo sul suo villaggio natale; la canadese Barbara Davidson con Valeries and Henry: Unhoused but Unbroken, la storia di due dei 65.000 senzatetto di Los Angeles, dal loro matrimonio all’allontanamento dal parco in cui risiedevano, dalla loro nuova vita in un furgone al ritorno alla vita di strada; il canadese Tim Smith con In The World But Not Of It, in cui ci porta a conoscere gli Hutteriti, un gruppo di Anabattisti pacifisti le cui radici risalgono alla riforma del XVI secolo e la cui cultura è preservata attraverso l’autosufficienza, grazie a uno spontaneo isolamento dalla società; il russo Misha Maslennikov con The Don Steppe, uno spaccato molto realista di quella che è la vita nella steppa russa; infine il francese Thomas Morel-Fort con Donna, a Filipina Life of Sacrifice, in cui cattura le vite dei lavoratori filippini senza documenti impiegati presso le case dei ricchi a Parigi e in Costa Azzurra.


Foto © Antonello Veneri

Sarà poi la volta del progetto “Almost “ di Luca Nizzoli Toetti, un lavoro di fotografia documentaria ospitato presso la sede della Banca Centropadana che approfondisce i gesti e i percorsi della quotidianità, che si sviluppa nell’eterogeneo tessuto sociale, culturale e urbano del vecchio continente. Presso la Questura di Lodi troverà infine spazio la mostra “Frammenti di Storia”, un percorso che racconta fatti di cronaca drammatici e significativi che hanno fatto la storia d’Italia e del nostro territorio attraverso gli scatti prodotti dalla Polizia Scientifica. Montanaso, Comune partner ufficiale della XIII edizione, ospiterà la mostra di Jana Mai che si è aggiudicata lo scorso anno la categoria Student del WRA con il lavoro The Descendants Of The Wolves – la storia dei gagauzi, una minoranza turca di fede ortodossa cristiana che vive nell’area meridionale della Repubblica Moldova – gratuitamente per tutti i visitatori. In questo modo il Comune partner offre una proposta culturale di alta qualità ai suoi cittadini composta dai progetti di autori noti a livello internazionale.



© Edizioni Archos

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