top of page

FRAMES di Alberto Nacci

Laura Cavalieri Manasse

La mostra FRAMES espone le stampe in grande formato di 15 fermo-immagine tratti da altrettanti cortometraggi musicali realizzati per la serie Body&Sound


Il 3 aprile scorso, in apertura dell'International Jazz Day 2020 si sarebbe dovuta inaugurare al Dieci10 di via Quarenghi a Bergamo la mostra FRAMES di Alberto Nacci, con le stampe in grande formato di 15 fermo-immagine tratti da altrettanti cortometraggi musicali realizzati per la serie Body&Sound, grazie alla collaborazione di importanti musicisti di jazz e musica classica: Paolo Fresu (trumpet & electronics), Claudio Fasoli (soprano saxophone), Israel Varela (piano, drums & voice), Daniele di Bonaventura (bandoneon), Livio Gianola (guitar), Cristina Benitez (flamenco dancer), Emanuela Battigelli (harp), Gabriella Mazza (voice), Marco Gamba (bass), Claudio Angeleri (piano), Andrea Andreoli (trombone), Giulio Visibelli (tenor saxophone), Marco Giovanetti (piano), Alessandra Doninelli (cello), Stefano Bertoli (drums), Sergio Arturo Calonego (acoustic guitar), Paola Milzani (voice), Elena Biagioni (voice), Simona Zambetti (voice), Caterina Comeglio (voice).



L'evento è stato sospeso dal decreto di chiusura di tutte le mostre a causa del Covid 19, ma nel frattempo ne parliamo con l'autore, Alberto Nacci, artista dell'immagine e filmaker di successo al quale poniamo alcune domande, la prima: perché una mostra di immagini così particolari?


La "particolarità" di questa mostra risiede nel fatto che non si tratta di fotografie ma di stampe (in grande formato) di fermi-immagine tratti dai film musicali che realizzo per la Serie Body&Sound. Lavoro a questo progetto filmografico dal 2014 e credo che andrò avanti finché avrò la disponibilità di musicisti con cui esplorare le possibili relazioni con i loro strumenti musicali. Ho suonato il sax per oltre 30 anni (fino al 2009) e considero la musica come il respiro delle immagini che si manifesta nella vibrazione del musicista all'unisono con lo strumento che suona. Penso che il suono (musicale) sia il frutto di questa intima relazione che cerco di raccontare con le immagini che costruisco nel mio studio. in cui posso controllare al 100% sia il suono che la luce. Ogni dettaglio diventa significativo per raccontare questa relazione in cui tutto nasce dal gesto creativo del musicista. Ogni suono assume così una personalità che merita di essere raccontata, con la luce giusta, la fotografia giusta come... linguaggio cinematografico perfezionato in questi anni grazie alla collaborazione di musicisti eccezionali. Ogni frame di questi corti meriterebbe di essere stampato perché ogni scena viene costruita come sulla tela di un pittore che distribuisce la luce creando "pieni" e "vuoti" in una sceneggiatura in cui tutto dipende dalla musica.



Queste immagini sono accompagnate dalla musica dei vari cortometraggi? Se sì, è possibile dire che i fermo immagine cristallizzano anche un particolare passaggio musicale del progetto B&S?


La mostra prevede una sezione multimediale interattiva in cui il pubblico può guardare i 15 corti della serie Body&Sound, e naturalmente ascoltarne la musica. Certamente i fermo-immagine "cristallizzano" il tempo e questo permette di osservare il dettagli di un gesto, la vibrazione delle corde di una chitarra o dell'arpa o di un contrabbasso o scoprire la bellezza del gesto con cui un batterista interagisce con il suo strumento musicale o la plasticità di una mano su una tromba... Questi dettagli parlano delle emozioni che attraversano la mente e il corpo di un musicista mentre suona! E così il gesto sonoro del musicista diventa sacro in quanto in grado di creare, attraverso il suono, le emozioni che lo legano al pubblico che ascolta. La mostra FRAMES è una delle modalità con cui propongo al pubblico le immagini dei miei corti della Serie Body&Sound: vengono distribuiti in tutto il mondo da SHORTS TV (con sede a Londra) e fanno parte dell'omonimo video-spettacolo (già proposto con successo al Palazzo del Cinema di Milano nell'ambito del festival Internazionale JAZZMI e a Bergamo in occasione della Rassegna NOTTI DI LUCE) in cui introduco i cortometraggi raccontando aneddoti, retroscena e curiosità della realizzazione di questi lavori.


Ogni corto può richiedere da 2 a 6 mesi di lavorazione. Per esempio, quando ho deciso di realizzare FLAMENCO (con la ballerina Cristina Benitez e il chitarrista Livio Gianola) la "gestione della coreografia" è avvenuta via web con Cristina che da Madrid mi inviava ogni settimana un filmato video per mostrarmi l'avanzamento della coreografia in relazione alle musiche originali di Gianola. Quando è stato tutto ok abbiamo fissato le date per le riprese in studio e in una settimana abbiamo girato il film. La qualità del suono è una delle priorità di questo progetto artistico e mi sembra doveroso sottolineare che in oltre la metà dei corti finora realizzati ho avuto al mio fianco Dario Ravelli, un tecnico del suono eccezionale con cui condivido l'idea che i suoni "concreti" (oltre a quelli musicali) siano significativi per esprimere la più profonda relazione fra il musicista e il suo strumento musicale. Mi riferisco ai suoni delle "meccaniche degli strumenti" che di solito vengono "tagliati" nelle produzioni discografiche oppure ai suoni che precedono un "attacco", ovvero l'avvio di una nota: sono segni "concreti" delle emozioni che accompagnano i musicisti durante una performance.



Questa mostra sarà itinerante? Dopo la prima esposizione a Bergamo, FRAMES verrà replicata in altre città?


La mostra a Bergamo (nell'ambito dell'International Jazz Day 2020) doveva essere la prima di una serie di esposizioni che stavo definendo nel mese di febbraio quando il corona virus lasciava già presagire ciò che poi purtroppo è accaduto. Spero che questa mostra non rimanga "sospesa" troppo a lungo ma, anche grazie al web, ho recepito un interesse da parte di alcune gallerie d'arte con cui verificherò la possibilità di proporla in autunno. Questa emergenza dovuta alla pandemia da Covid-19 mi ha indotto a chiedermi "quale contribuo posso dare alla mia città, Bergamo, travolta da questa tragedia?". Ho pensato ad un progetto con lo slogan BERGAMO RIPARTE DALL'ARTE in cui coinvolgere tutti gli artisti attivi su questo territorio per costruite una mappa dell'Arte in questa città e realizzare un docufilm in cui protagonisti siano loro, gli artisti.


Ho chiesto agli artisti di cui avevo i contatti di inviarmi un elenco con 10 nomi che considerano significativi per la loro personalità e per la qualità delle loro opere d'arte e ho già ricevuto la disponibilità di oltre 30 artisti professionisti (quindi 300 nomi!) e sto procedendo alla selezione dei 10 artisti che parteciperanno alla realizzazione del mio film sul tema LA SCACRALITÀ DELL'ARTE. Tutti gli artisti coinvolti parteciperanno comunque al progetto che prevede la realizzazione di una collana di filmati video in cui ciascuno (in forma di intervista in studio) presenterà il proprio lavoro e un'opera d'arte che considera emblematica del suo linguaggio.



Lavoro nel mondo dell'Arte da diversi anni e ho avuto l'opportunità di collaborare con artisti importanti (oltre che architetti, scienziati, giornalisti...) e questo mi consente di guardare al mondo dell'Arte ampliando il mio campo visivo affascinato da ciò che considero il "motore" della produzione artistica: l'ostinazione che costringe l'artista (che spesso non ha scelta) a cercare (con urgenza!) dentro di sé ciò che altrimenti potrebbe andare perso. Esattamente ciò che accade con FRAMES che mi ha permesso di "fermare il tempo" e mostrare a tutti queste immagini che altrimenti riusciremmo a vedere soltanto per un 25-esimo di secondo.



Comments


© Edizioni Archos

bottom of page