Il pezzo di Dmitri Shostakovich fa da colonna sonora a “Fugue” il nuovo video di Optical Arts
"Fugue" © Optical Arts, Londra
I ragazzi di Optical Arts, uno studio creativo con sede a Londra, ci avevano già provato lo scorso anno con il corto Toccata e Fuga in Re minore di Johann Sebastian Bach nell’esecuzione di Peter Hurford del 1978, un video live motion dove, sulle note dell'opera celeberrima, bicchieri, piatti, posate, tazze e candele si frantumano e ricompongono in una danza scandita dalla musica. Adesso Optical Arts ha realizzato “Fugue” un nuovo corto, accompagnato dalla musica di Dmitrij Šostakovič Preludio e Fuga n.7 in La maggiore, eseguita da Sviatoslav Ricther nel 1956 a Praga.
"Fugue" © Optical Arts, Londra
Il film “Fugue”, che ha un forte impatto visivo, usa il concetto della fuga, e del suo ripetersi, per creare la sua narrativa; la stessa composizione, costruita con libri, pezzi di gesso, vetro, gommapiuma, cibo, scheletri animali, uova, pezzi meccanici ed altri materiali, viene regolarmente distrutta da un enorme e inevitabile peso oscillante. Come per il precedente corto, anche in questo video la ripresa è sempre centrale, come il movimento del peso, le immagini sono rallentate e creano uno slow motion che consente di vedere ogni singolo dettaglio degli oggetti che vanno in frantumi a tempo di musica.
"Fugue" © Optical Arts, Londra
Il pezzo musicale, che non contiene nessuna dissonanza armonica, è stato scelto in una più ampia raccolta di Preludi e Fughe che all'epoca fu stroncata dalla critica per essere molto dura, e lontana dai canoni del realismo sovietico. Šostakovič lo ha scritto nella Russia degli anni '50, e per gli studiosi voleva essere una critica velata al regime di Stalin. Nel nuovo lavoro di Optical Arts diventa la colonna sonora di una grande metafora proprio del significato di fuga, sottolineato dalle parole di Anna Frank che chiudono il video: "Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo".
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