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Redazione ArtApp

Keila Guilarte MI TIERRA

Trenta opere in bianco e nero, dedicate alla sua terra, Cuba



Sono immagini attraverso cui emerge l’anima del soggetto, che si traducono in ritratti intimi e profondi, di volti e circostanze. Trenta opere in bianco e nero, dedicate alla sua terra, Cuba, scattate su pellicola e stampate in grandi dimensioni, che permettono di ricostruire l’identità di un popolo. Quello di cui Keila Guilarte fa visceralmente parte.



Dopo anni come modella con fotografi leggendari e brand internazionali che si sono contesi il suo fascino esotico, Keila capisce che vuole altro. Si avvicina alla macchina fotografica, e il punto di vista si inverte. Inizia a scattare per scoprire il lato più profondo delle cose. E nel farlo si riavvicina alla sua Cuba, lasciata molti anni prima con qualche ferita aperta, che la sua Canon forse può guarire. Ogni scatto è un incontro vibrante, vero, la cui vitalità e bellezza emerge con forza e immediatezza, dove meno te la aspetti: tra le rughe di un vecchio, nei piedi di una ballerina, tra i ragazzi che scherzano sul Malecòn, sul volto di una fattucchiera o in una baracca di periferia.



E così, dopo aver percorso in lungo e in largo gli itinerari della sua infanzia, si delinea il diario personale di immagini non rubate, e non posate, della sua Cuba. Da cui nasce il libro, appena uscito con SilvanaEditoriale, che per la prima volta si trasforma a Milano in mostra, Mi tierra: “il ritratto intimo di Keila attraverso i volti e la gestualità degli altri”, per dirla con le parole dell’imprenditrice e giornalista Gisella Borioli, tra le autrici del volume. La mostra, allestita negli spazi del Moscova District Market e curata da Patrizia Madau, è a ingresso libero e gratuito. I proventi realizzati dalla vendita del libro saranno integralmente devoluti in beneficenza ad AICEC, Agenzia per l'interscambio culturale ed economico con Cuba.





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© Edizioni Archos

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