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L’amore per il cinema

Redazione ArtApp

Il Museo Nazionale del Cinema rende omaggio ad Amir Naderi


Immagini dal film Harmonica (Saz-e Dahani) - Iran 1973


Il Museo Nazionale del Cinema di Torino rende omaggio ad Amir Naderi, uno dei registi più importanti della penultima generazione del cinema iraniano, la stessa di Abbas Kiarostami, e, come lui, può essere considerato uno degli autori che hanno maggiormente contribuito al rinnovamento del cinema dell’Iran e alla sua diffusione al di fuori dei confini nazionali. Dal 25 al 31 gennaio 2025 il Cinema Massimo propone una retrospettiva che racconta la sua carriera di cineasta.



Un percorso articolato che inizia in Iran, dove esordisce come regista nel 1972 (dopo un’infanzia di strada e dopo aver lavorato per anni come fotografo di scena e assistente alla regia), affermandosi tra le voci più apprezzate nel suo Paese. Alla fine degli anni ’80 decide di abbandonare tutto e ricominciare una nuova vita negli Stati Uniti, per sfidare ancora una volta se stesso e il mondo, oltre che per sfuggire alla censura.



Il Naderi “americano” ha intrapreso un nuovo corso di cinema sperimentale, fortemente legato alla città, e in particolar modo a Manhattan, che nei suoi film viene ripresa e analizzata negli aspetti quotidiani ma anche segreti, in una sorta di percorso di approfondimento. Alla base della sua ricerca, si riconosce la forte necessità di vivere intensamente i luoghi in cui gira, ma anche gli uomini, le donne e i bambini che filma, conoscerli nel profondo, per poi restituirli nella loro essenza più luminosa e dolorosa, grazie al suo stile unico, sempre in bilico tra realtà e finzione.

La retrospettiva verrà inaugurata sabato 25 gennaio al Cinema Massimo con la proiezione di Monte, introdotta dal regista Amir Naderi.

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© Edizioni Archos

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