La pietra di Damasco
Le opere di Michele Canzoneri, nate dall’incontro con le “pietre” di Ebla, realizzate a immagine di quelle antiche, danno vita a sculture e disegni che riflettono la cultura e le tradizioni siriane

Michele Canzoneri, Palmira, 2004
L’esposizione, aperta fino al 24 febbraio 2025 presso Fondazione Orestiadi – Le Fabbriche, Agrigento, curata da Enzo Fiammetta, raccoglie un corpus di opere realizzato nel corso di un soggiorno dell’artista in Siria nel 2003, tra Aleppo, Damasco, Palmira ed Ebla, a seguito di un progetto della Fondazione che oggi ribadisce la propria attenzione verso il mondo arabo e mediorientale, attraversato da tragiche crisi e da violenze che si sono abbattute anche sull’inestimabile patrimonio culturale di quel Paese e perfino su parte delle opere che l’artista siciliano vent’anni fa ha riprodotto con il suo stile inconfondibile.

Michele Canzoneri, Diario di Viaggio, 2003
In mostra vi sono sculture, disegni, progetti e bozzetti attraverso cui Canzoneri documenta su carte pregiate di antichi codici del ‘700 e dell’800, le suggestioni, il tessuto fatto di pieni e di vuoti, minrab minareti, dettagli di forme, volti che raccontano l’avventura del Medio Oriente con l’eco inconfondibile di un narratore profondamente legato alla sua Sicilia.

Michele Canzoneri, Ebla, 2003
In particolare, l’incontro con la “pietra”, nel sito archeologico di Ebla - città distrutta e rinata per tre volte in 900 anni - è il punto di riferimento da cui prende inizio il viaggio in Siria di Canzoneri, che realizza proprio “pietre” ad immagine di quelle antiche. Usando materiali a lui congeniali, vetro acrilico e vetro soffiato, crea degli oggetti che sembrano d’argilla e di paglia (come gli antichi mattoni), con inediti giochi di trasparenza e opacità.

Michele Canzoneri, Bosra, 2003
L’artista è dunque protagonista di un viaggio a ritroso, attraverso cui si snodano il pensiero e la ricerca verso una nuova tappa della sua riflessione, divenendo cronaca di una esplorazione senza tempo, quasi uno scavo archeologico. Come afferma Francesca Corrao, presidente del comitato scientifico della Fondazione, “con la Fondazione Orestiadi, sin dagli esordi, l'amico e Maestro è testimone e protagonista della grande cultura del Mediterraneo”.

Michele Canzoneri Aleppo, 2023
“Con la mostra nella nostra sede agrigentina si rinnova il rapporto con un artista da sempre vicino al nostro impegno”, dichiara Calogero Pumilia, presidente della Fondazione Orestiadi. “L’iniziativa conferma l’attenzione permanente, che già fu di Ludovico Corrao, verso il mondo e la cultura arabi e mediorientali, in un momento nel quale la Siria, con i suoi problemi, torna ad essere uno dei punti caldi di un mondo carico di violenza e di scontri. Da Agrigento, proprio all’inizio dell’anno della cultura, la Fondazione rilancia un messaggio di pace, di comprensione e di convivenza tra storie, sensibilità e tradizioni diverse del Mediterraneo”.

Michele Canzoneri, La Pietra di Damasco, 2003
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