top of page

Nostalghia/Nido - Una riflessione artistica sulle radici e l'appartenenza

Intervista a Daniela DAZ Moretti, che racconta il suo progetto artistico "Nostalghia/Nido"


Daniela DAZ Moretti, Nidi


Anna Ferrari intervista Daniela Moretti, in arte DAZ, pittrice e scultrice, con una passione viscerale per la filosofia con cui affronta e analizza i molteplici interrogativi sui limiti e l'agire dell'essere umano, reduce da una residenza artistica a Cutrofiano, la città della ceramica.


Anna Ferrari: La nostalgia è il tema centrale del progetto, che diventa una forza potente nella tua opera. Puoi spiegarci come questa sensazione influisce sulla tua creazione artistica?

Daniela DAZ Moretti: La nostalgia è un sentimento complesso e profondo che ho cercato di esplorare attraverso le mie sculture. Nel corso degli anni, la nostalgia è diventata un vuoto, un senso di mancanza, un desiderio irrealizzato di ricongiungermi a una completezza che mi sembra perduta nel tempo. Il mio percorso personale, caratterizzato da numerosi spostamenti da un luogo all'altro, mi ha fatto sentire come un esule, sempre alla ricerca delle radici che ho lasciato alle spalle.


A.F.: Quindi "Nostalghia/Nido" è una sorta di tentativo di ritrovare ciò che hai perduto nel tempo?

D.D.M.: Esattamente. Attraverso questo lavoro, desidero riappropriarmi di ciò che ho creduto di aver perso. Mi sento chiamata dai luoghi dell'infanzia, che continuano a esercitare su di me un richiamo segreto, un canto della sirena che non può essere ignorato. I sopralluoghi che ho effettuato nel territorio salentino, le fotografie, gli schizzi e le prove di colore hanno svolto un ruolo fondamentale nel catturare queste suggestioni e ricordi percettivi che affollano la mia mente.


A.F.: Parliamo delle tue sculture. Come hai scelto di rappresentare il concetto di "nido" attraverso di esse?

D.D.M.: Le mie sculture non sono nidi letterali, ma piuttosto rappresentazioni simboliche del concetto di nido. Esse incarnano l'essenza di un luogo familiare, un rifugio dominato dalla figura primordiale della madre. La madre, intesa sia come terra che come mare, assume il ruolo di custode dei riti e dei sentimenti, simbolicamente racchiusi in queste forme che richiamano il nido. Ogni scultura in terracotta è un'interpretazione artistica di questo concetto, con variazioni di misura e forma che riflettono la complessità delle emozioni che cerco di esprimere.


Daniela DAZ Moretti, Nidi Colì | Foto di Tomas Rodriguez


A.F: È interessante che tu abbia scelto la terracotta come materiale principale per le tue sculture. Perché hai optato per questo materiale?

D.D.M.: La terracotta ha una connessione profonda con la terra stessa e rappresenta la connessione con le radici, con la madre terra. È un materiale primitivo, utilizzato fin dall'antichità per creare opere d'arte, e la sua calda tonalità marrone richiama la terra stessa. La terracotta mi permette di plasmare le mie visioni in modo tangibile, di dare forma ai miei ricordi e alle emozioni che desidero trasmettere attraverso le sculture. È un mezzo con cui riesco a esprimere in modo autentico il tema centrale del mio progetto.


A.F.: Hai svolto una residenza artistica a Cutrofiano, la città della ceramica, lavorando con il rinomato ceramista campione tornista del mondo, Giuseppe Colì, della famiglia Colì ceramisti dal 1600. Questa esperienza come ha influenzato il tuo lavoro di "Nostalghia/Nido"?

D.D.M.: È stata un'esperienza straordinaria. Collaborare con il maestro ceramista Giuseppe Colì è stato un onore e una grande opportunità per approfondire la mia conoscenza del medium ceramico. Nella loro antica azienda, abbiamo lavorato insieme alla realizzazione di ulteriori sculture "Nido" a quattro mani. È stato un processo creativo affascinante, in cui ho potuto sperimentare le tecniche tradizionali della ceramica salentina, tramandate di generazione in generazione dalla famiglia Colì. La residenza a Cutrofiano ha aperto nuove prospettive nella mia pratica artistica, permettendomi di esplorare ancora di più le radici culturali e artistiche del Salento.


A.F.: Questo interessante progetto diventerà una mostra?

D.D.M.: Certamente sì. La mostra che verrà realizzata per queste opere spero che possa toccare le corde dell'anima di coloro che la visiteranno. Le mie sculture toccano il tema del ritorno nostalgico ai luoghi dell'infanzia e l'importanza del nido come spazio familiare, simboleggiato dalla figura materna rappresentata dalla terra e dal mare, concetti questi che fanno riflettere sulle proprie radici, sul bisogno di appartenenza e sulla bellezza che può emergere dalla nostalgia.


Daniela DAZ Moretti, Nidi

© Edizioni Archos

Sostieni ArtApp! Abbonati alla rivista.

Ti è piaciuto ciò che hai appena letto? Vorresti continuare a leggere i nostri contenuti? ArtApp è una rivista indipendente che sopravvive da più di dieci anni grazie a contributi liberi dei nostri scrittori e alle liberalità della Fondazione Bertarelli. Per supportare il nostro lavoro e permetterci di continuare ad offrirti contenuti sempre migliori Abbonati ad ArtApp. Con un piccolo contributo annuale sosterrai la redazione e riceverai i prossimi numeri della rivista direttamente a casa tua.

SELEZIONATI PER TE

FB-BANNER-01.gif
bottom of page