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OIL, le fotografie a olio di Domique Robin


“Oil” è uno studio che propone una riflessione sulla rappresentazione attuale della natura dal punto di vista estetico, ma anche politico ed ecologico

Con la serie di fotografie scattate nel suo giardino, l'artista francese mostra contemporaneamente la cattura e la diluizione della vita nella vischiosa densità dell'olio di drenaggio fatto dal petrolio, energia "fossile" non rinnovabile che inghiotte il colore del cielo, gli alberi, i fiori. Dominique Robin ci spiega: «In questa serie di fotografie a olio, lavoro contemporaneamente con l'inizio e lo scioglimento della vita. E quando una folata di vento disturba la densità in questo mare di nero, paesaggi di bellezza caotica emergono immediatamente davanti ai nostri occhi. Sono un frammento della nostra immaginazione o un'apparizione celeste? Sono affascinato dalle scale temporali.

Quando contrappongo i fragili semi di un dente di leone con un bacino di olio motore, indago il rapporto tra effimero e permanenza. Cerco di stampare su carta l'effetto di un momento speciale: l'incontro tra fragilità e immutabilità. Forse questa intersezione definisce ciò che chiamiamo "paesaggio"? Quando guardo la strana bellezza dei paesaggi moderni, tengo presente il riscaldamento globale e l'ecologia, ma non solo: l'arte è come la vita. Non è possibile contenerlo in un discorso politico. Devo finalmente ammettere che adoro l'odore e l'aspetto molto scuro dell'olio motore (forse a causa di un ricordo d'infanzia).

Ammiro anche la forma del camino nucleare, non importa se è la peggiore invenzione della nostra civiltà. Forse i miei lavori cercano di creare ciò che Baudelaire voleva fare con la sua poesia: "Mi hai dato il tuo fango e l'ho trasformato in oro". Un artista è solo un modesto creatore di forme. In una nuova forma c'è tutto: idee politiche, ricordi personali e collettivi, desiderio estetico e le molte cose che nessuno immagina.»


E prosegue: «Il fantastico ciclo del carbonio è una storia del Tempo: ci vogliono centinaia di milioni di anni per formare il petrolio che usiamo per andare a fare la spesa al supermercato e guadagnare un paio di minuti. L’olio della macchina contiene raggi di sole, milioni d’anni concentrati e rivela il nostro strano rapporto con il mondo. Le due prime serie sono state realizzate in Francia, un'altra a Manhattan e la successiva in Toscana.


© Edizioni Archos

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