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Picasso, de Chirico, Dalí. Dialogo con Raffaello

La mostra è uno studio inedito e approfondito sul modo in cui l’arte dell’Urbinate ha influenzato le ricerche dei tre grandi maestri del XX secolo


Raffaello, Autoritratto, (particolare) 1506-1508; olio su tavola di pioppo. © Gallerie degli Uffizi, Galleria delle Statue e delle Pitture, Firenze


“Picasso, de Chirico, Dalí. Dialogo con Raffaello” è la grande mostra con cui il Mart -Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto - inaugura la nuova stagione espositiva, uno studio inedito e approfondito sul modo in cui l'arte di Raffello ha influenzato tre dei più importanti protagonisti del XX secolo: Picasso, de Chirico, Dalí. Seppur in maniera del tutto indipendente, i tre artisti furono ispirati dalla lezione del pittore urbinate di cui studiarono, citarono, interpretarono l'opera lungo tutto l’arco delle loro carriere. Se de Chirico dichiarò apertamente la sua ammirazione per Raffaello, considerandolo un riferimento per l'elaborazione della poetica metafisica e per la successiva stagione classicista, anche Dalí non fece mistero della sua considerazione per il maestro, un mito a cui guardò sin dagli anni giovanili e che, nel secondo dopoguerra, gli suggerì straordinarie rielaborazioni. Picasso, al contrario, non confessò mai il suo incontro diretto con l'opera dell’Urbinate; tuttavia quest'ultimo appare all'origine di alcuni suoi capolavori e gli ispirò un'irriverente serie di acqueforti sul tema di Raffello e la Fornarina. La mostra si snoda attraverso 8 sezioni tematiche, tre delle quali approfondiscono il rapporto di ciascun artista con l'arte del grande pittore rinascimentale: Dialogo tra maestri, L’eterno magistero di Raffaello, Maternità sacre e profane, Lo spazio ideale, La Fornarina. Una bellezza senza tempo, Picasso. Lo sguardo irriverente, Dalí. Un lungo sogno ad occhi aperti, De Chirico. Una rivelazione improvvisa. Fin dall’inizio vengono individuati gli stilemi raffaelleschi nel repertorio figurativo dei tre pittori, dallo spazio ideale ed enigmatico delle Piazze d’Italia di de Chirico, ispirato a quello dello Sposalizio della Vergine di Raffaello, ai precisi rimandi presenti nella pittura di Dalí; fino al fascino, analizzato per la prima volta, che gli affreschi delle Stanze Vaticane esercitarono sull’opera di Picasso.


Attraversando i secoli, l’esposizione propone numerosi accostamenti e rimandi. Trova collocazione anche una celebre copia de La Fornarina attribuita a Raffaellino del Colle, allievo di Raffaello, da cui prende l’avvio una ricca galleria di straordinari ritratti femminili, tra cui Donna seduta, di Pablo Picasso e Autunno, di Giorgio de Chirico. Le ultime tre sezioni della mostra approfondiscono il rapporto di ciascun artista con l’arte di Raffaello. Oltre a dipinti e disegni, è esposto un ricco insieme di documenti e libri su Raffaello: vere e proprie fonti di ispirazione possedute dai tre artisti moderni.

Cento capolavori provenienti da alcuni tra i principali musei internazionali, come le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Musée National Picasso di Parigi e la Fundació Gala-Salvador Dalí di Figueres, compongono questa mostra nella quale antico e moderno dialogano. Il progetto è a cura di Beatrice Avanzi e di Victoria Noel-Johnson, e la direzione artistica dell’allestimento è di Contemplazioni.


© Edizioni Archos

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