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Ti ricordo Sicilia

In mostra a Catania le fotografie di Ferdinando Scianna, grande maestro della fotografia non solo italiana


Maestro d'acqua, 1964 © Ferdinando Scianna


"Io guardo in bianco e nero, penso in bianco e nero. Il sole mi interessa soltanto perché fa ombra" Ferdinando Scianna A fine giugno ha aperto, nelle sale monumentali del Castello Ursino di Catania, la grande mostra di Ferdinando Scianna “Ti ricordo Sicilia”, curata da Paola Bergna e Alberto Bianda, art director, promossa e prodotta dal Comune di Catania e Civita Sicilia. Una selezione di oltre 80 fotografie stampate in diversi formati che attraversa l’intera carriera del grande fotografo siciliano e si sviluppa lungo un articolato percorso narrativo che evidenzia lo stretto legame che lo unisce alla sua terra d’origine. Ti ricordo, Sicilia, è un vero e proprio viaggio che permette al visitatore, attraverso soggetti, immagini, luoghi, riti, festività e usanze, di conoscere ed esplorare la terra tanto cara al fotografo.


Marpressa, Caltagirone 1987 | © Ferdinando Scianna Quando, verso la fine degli anni Ottanta, il grande fotoreporter e giornalista Ferdinando Scianna decise di fare il suo ingresso nel mondo della moda furono in molti a stupirsi e magari a storcere il naso. Chiamato dagli allora emergenti Dolce & Gabbana a rappresentarne lo stile, il fotografo siciliano iniziò con la giovanissima modella olandese Marpessa Hennink uno straordinario sodalizio, riprendendola in atmosfere mediterranee cariche di un fascino misterioso e sensuale in continuo equilibrio fra realtà e finzione, arcaismo e modernità diventando una delle muse dell’artista.


Leonardo Sciascia, 1964 | © Ferdinando Scianna Da sempre uno dei nomi più noti sulla scena nazionale e internazionale, Ferdinando Scianna è tra i grandi maestri della fotografia non solo italiana. Primo fotografo italiano a far parte, dall’inizio degli anni Ottanta, della prestigiosa agenzia Magnum, ebbe numerosi legami con personalità del mondo dell’arte e della cultura che segnarono la sua carriera; tra questi Leonardo Sciascia, a cui è dedicato un intero capitolo di mostra, al quale Ferdinando Scianna fu legato da una stretta amicizia. Erano amici, lo sono stati per oltre venticinque anni. Per Scianna, Sciascia è stato un "padre", un mentore, un maestro.


Marpressa, Caltagirone 1987 | © Ferdinando Scianna

Si conobbero per caso dopo che Sciascia, accompagnato da un amico in comune, visitò la prima mostra fotografica di Scianna, allestita al circolo della cultura di Bagheria, quando Ferdinando aveva solo 20 anni. Lo scrittore rimase colpito dagli scatti in bianco e nero del giovane fotografo. Ferdinando non c’era ma Sciascia lasciò per lui un generoso messaggio di stima. Per questo Scianna decise di andarlo a trovare nella sua casa a Racalmuto: fu un colpo di fulmine, "a vent’anni avevo trovato la persona chiave nella mia vita". Da questo incontro nacque la loro prima collaborazione: "Feste religiose in Sicilia" (1965) confoto di Scianna e testi dello scrittore. Con questo volume, che fu un caso politico e letterario in Italia, Ferdinando vinse il Premio Nadar nel 1966.


Capizzi, 1982 | © Ferdinando Scianna

I due furono amici per tutta la vita come testimoniano più di un migliaio di fotografie, per lo più inedite, scattate nelle estati a Racalmuto e nei numerosi viaggi che fecero insieme. Un album di famiglia che ritrae Sciascia in una dimensione privata perché "finché non mi ha fatto l’offesa terribile di morire, è rimasto il mio angelo paterno". Fu un rapporto fondamentale nella vita di Ferdinando Scianna che scrive: "l'amicizia è come uno scambio delle chiavi delle rispettive cittadelle individuali, è l'acquisizione del reciproco diritto di utilizzare ciascuno dell'altro, gli occhi, la mente, il cuore". Una piccola parte di queste foto sono diventate un libro: "Scianna fotografa Sciascia" (1989) che lo scrittore riuscì a vedere poco prima di morire.

© Edizioni Archos

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