Dal 1902 il mondo del vino, per l'azienda Tommasi, si esprime nell'eccellenza di territori unici, come le tenute in Valpolicella Classica, a Montalcino e nel Vulture
Il nome completo dell'azienda è "Tommasi Family Estates" ed effettivamente questa realtà vitivinicola, vera e propria impresa di famiglia, può contare su mezza dozzina di cantine distribuite in 5 regioni italiane, per un'estensione di 570 ettari vitati. Fondata nel lontano 1902, l'azienda è ormai affidata alle cure della quarta generazione. Da anni ricercava un approdo nell'area della Val d'Orcia, a Montalcino, e finalmente nel 2015 è stata individuata la Tenuta Casisano. La sua storia è partita dalla Valpolicella, il fondatore Giacomo Tommasi credeva che il vino fosse un prodotto dal valore inestimabile, così l'amore per la cultura vitivinicola lo ha spinto soprattutto in direzione dei vigneti Cru nella Valpolicella Classica: La Groletta, Conca d'Oro a e Ca' Florian. Si parla in questo caso dei vigneti dell'Amarone. L’obiettivo della famiglia Tommasi è quello di rappresentare, in qualità di ambasciatori, le eccellenze italiane in giro per il mondo e ci sta riuscendo! Proprio a dicembre dello scorso anno, è stata lanciata la Limited Edition dell’Amarone della Valpolicella 2017, e per festeggiare i 120 anni di attività, l’azienda Tommasi ha scelto di essere affiancata dal rinomato brand di design Seletti, che per l'occasione ha presentato una bottiglia "vestita di tutto punto": un'elegante label in porcellana con un packaging originale.
Cantina Tommasi, vigneti Valpolicella
Nel 1997 la quarta generazione Tommasi (composta da 9 tra fratelli e cugini) ha deciso di intraprendere un percorso al di là della Valpolicella e di Verona,approdando prima in Toscana e poi in altre regioni. «Il sogno era sin dall'inizio quello di arrivare a Montalcino», racconta Pierangelo Tommasi, Direttore Generale. Inizialmente hanno investito in Maremma, nell'incantevole Pitigliano, approcciando per la prima volta vitigni diversi - Alicante, Rompicollo, Cabernet Sauvignon e Vermentino - nella tenuta Poggio al Tufo; dopodiché, nel 2011 si sono insediati nell'Italia meridionale, in Puglia con Masseria Surani. L'anno successivo l'azienda si è ampliata con Paternoster in Basilicata. Nel 2015 finalmente, dopo 18 anni di attesa, Tommasi ha acquisito Casisano, un’azienda nata negli anni '90, che necessitava di forza nuova per affermarsi sul mercato. Ma Tommasi non si è fermato qui, proprio l'anno scorso sono stati acquisiti 15 ettari in Sicilia, sull'Etna vicino a Linguaglossa, a 45 km da Catania, e il neonato progetto siciliano verrà lanciato in occasione del prossimo Vinitaly.
Tenuta Casisano (Montalcino), vigneti del Brunello
La Tenuta Casisano possiede 53 ettari nel sud-est di Montalcino, 22 sono occupati da vigneti mentre 12 ospitano alberi di ulivo per la produzione d'olio, avviata grazie al supporto di un vicino frantoio. 9 ettari sono interamente dedicati alla produzione di Brunello, 7 al Rosso e gli altri 6 ettari alla denominazione Sant’Antimo. Per il 100% si coltiva Sangiovese Grosso. Nell'area più antica del vigneto, che coincide con due (circa un ettaro e mezzo) delle 10 parcelle in cui è suddiviso il vigneto, vengono selezionate le uve per il Brunello Riserva Colombaiolo.
Podere Tommasi, Casisano (Montalcino)
"I terreni sono composti da rocce arenarie e galestro (scisto roccioso) con presenza di scheletro, argilla e tufo di origine vulcanica" si legge nella scheda tecnica della tenuta vitivinicola, queste potrebbero sembrare informazioni superflue, eppure sono fondamentali per comprendere profumo e gusto del vino, e conoscere anche le caratteristiche del suolo sul quale i vigneti si sviluppano. La terrazza si affaccia infatti verso l'Amiata - anticamente vulcano e poi monte sacro per gli Etruschi. Grazie all'alta quota e al terroir, i vini prodotti risultano "di corpo più elegante" con sentore di frutti rossi e freschi aromi floreali.
I due enologi di Casisano sono Giancarlo Tommasi responsabile enologo di Tommasi Family Estates ed Emiliano Falsini, toscano, che si occupa a 360 gradi della cantina Casisano. Giancarlo ci confida: «in Valpolicella abbiamo a che fare con 4 vitigni, qui con un mono-vitigno, nelle annate difficili la sfida è grande. Anche in Sicilia sull'Etna abbiamo un terreno vulcanico. Per un enologo è stimolante poter affrontare microclimi e terreni diversi».
La cantina di Casisano si trova di fronte a Sant’Angelo in Colle e all'Abbazia di Sant'Antimo che è leggendariamente legata a Carlo Magno, ritenuto il fondatore della Cappella Carolingia, corrispondente all’attuale sagrestia. Si pensa che il primissimo nucleo venne creato per accogliere le reliquie di Sant'Antimo di Arezzo, morto nel 352. É nel 770 che i Longobardi incaricarono l'abate pistoiese Tao di iniziare la costruzione, mentre il passaggio di Carlo Magno mentre tornava da Roma nel 781 percorrendo la Via Francigena - così chiamata in seguito poiché "originata dai Franchi" - e l'apposizione del suo sigillo potrebbe essere appunto un'invenzione medievale. Tuttavia, è sicuro che il figlio Ludovico Pio emanò un diploma per arricchire il luogo di beni e privilegi che contribuirono a rendere il complesso benedettino una delle gemme del romanico toscano.
Dai terreni che contornano la suggestiva architettura, circondata dal Giardino Santa Ildegarda ricchissimo di erbe curative, si discende una ripida stradina sterrata, e si arriva finalmente alla base del pendio della tenuta Tommasi che raggiunge i 480 metri.
