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YEAST- Human Biodiversity

Un progetto di visual storytelling su una selezione di persone-lievito protagoniste della biodiversità, dell’hospitality e dell’e(t)nogastronomia in Puglia


Fotografie © YEAST


Per la stampa internazionale “è l’anno della Puglia” da almeno dieci anni, e il trend non si ferma. In una manciata di tempo il volto della regione è completamente cambiato: da destinazione per il turismo di massa, fatto “solo” da mare cristallino e spiagge dorate, questa terra è diventata la prediletta di chi ricerca l’autenticità delle cose antiche e al contempo una connessione con il tempo presente, con il mondo che cambia. Che non resta fuori da quella che potrebbe (e lo è stata) una periferia del mondo, ma che coraggiosa e fiera al limite della sfrontatezza col mondo, si confronta, lo accoglie mostrandosi nella sua essenza. E lo conquista. Col suo fascino scarno, essenziale, eppure pieno d’infinito.



Lo fa principalmente attraverso uno dei suoi caratteri identitari: l’enogastronomia, intesa come valorizzazione e trasformazione dei prodotti della terra, interpretazione della natura da parte dell’uomo e a servizio dell’uomo. Che siano Madonna, o Helen Mirren, tutti sono stati conquistati da quelli che Luigi Veronelli chiamava i “giacimenti enogastronomici”, dal Gargano al Salento. Ma tutto questo non sarebbe stato possibile senza un ingrediente speciale, unico: le persone. Donne e uomini che hanno scommesso e continuano a scommettere su di sé attraverso la propria terra, e che in questo modo sono diventati modelli d’ispirazione per altre persone, altri progetti, altre imprese che fanno grande la Puglia nel mondo. Alcuni le chiamano “persone lievito”: creative, generative, a volte destabilizzanti dell’ordine costituito perché “mosse da dentro”, portatrici di un carisma che le spinge ad agire obbedendo solo al loro daimon in barba a qualunque business plan, a una prospettiva di carriera più o meno sicura in qualche parte del mondo, ma lontano dalla propria terra, d’origine o d’adozione che sia.



È soprattutto merito loro se la Puglia è diventata cool, non solo per il fascino della sua costa, delle sue dimore di charme, dei suoi borghi. A comporre il patrimonio culturale immateriale della regione c’è molta bellezza generata da queste persone, dal loro essere visionari, dalle differenze applicate e i modi e nelle forme di fare impresa nell’accezione più autentica del termine: un’azione di ampia portata, che presenta rischi e richiede impegno, ma che quando compiuta diventa grande, memorabile. C’è un filo che lega praticamente tutti i cinquanta soggetti ritratti, anche quando non si conoscono fra loro, anche quando uno ignora l’esistenza dell’altro. Cosa rara, in realtà, perché il piccolo produttore di materie prime, magari semisconosciuto ma dalla storia di incredibile potenza, spesso è fornitore di chef e strutture ricettive ormai celebri.


Flavio&Frank e Gabriele Surdo hanno fatto emergere il lato umano di ogni protagonista della narrazione: una volta abbattuto il muro dell’istituzionalità o del racconto – a volte preconfezionato – a uso e consumo dei media tradizionali, è venuta fuori l’essenza delle persone-lievito. E dunque l’essenza della Puglia. È così che YEAST è partito dalle visioni delle persone, per passare alla biodiversità agricola e paesaggistica della Puglia, per giungere alla biodiversità umana. Cinquanta volti diversi, caratteri diversi, storie di vita diverse, che fanno parte di un tutto: la Puglia di oggi. E la rendono quel Sud del Sud in cui, quando tutto sembra già detto, ci si accorge che non si è scoperto ancora nulla.


Regia: Gabriele Surdo| Foto: Flavio&Frank | Soundtrack by Mauro Durante & Justin Adams: Calling Up - Still Moving

© Edizioni Archos

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