Dall’origine al destino
- Redazione ArtApp
- 2 apr
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Il percorso espositivo invita a riflettere sui momenti salienti dell’evoluzione culturale e tecnologica - dalla comparsa dell’uomo sulla Terra all’avvento dell’Intelligenza Artificiale

Dall'origine al destino,Centro Arti e Scienze Golinelli, Bologna | © Rodolfo Giuliani
“Dall’origine al destino” è la nuova mostra di Fondazione Golinelli, curata da Andrea Zanotti, Antonio Danieli, Luca Ciancabilla e Simone Gheduzzi, in programma al Centro Arti e Scienze Golinelli di Bologna aperta fino al 30 giugno 2025. Il progetto esplora - tra arte, scienza e tecnologia - la trama del progresso della cultura umana, indagandone sia la dimensione universale che soggettiva. La mostra invita a riflettere sui momenti salienti dell’evoluzione culturale e tecnologica - dalla comparsa dell’uomo sulla Terra all’avvento dell’Intelligenza Artificiale - ponendo l’accento sulle nostre capacità di orientamento rispetto alla velocità dello sviluppo della tecnica.

Pablo Picasso, Piatto1949 | © MIC - Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza
«"Dall’origine al destino" chiude una trilogia espositiva (iniziata nel 2019 con “U.Mano” e proseguita nel 2023 con “Oltre lo spazio oltre il tempo”) dedicata all’antica alleanza tra arte e scienza, il crinale lungo il quale si registrano quei salti di discontinuità che, grazie al potere dell’immaginazione, hanno aperto nuove ere allo sviluppo del mondo – dichiara Andrea Zanotti, presidente di Fondazione Golinelli. La mostra ripercorre il processo evolutivo dell’umanità fino all’acme contemporaneo, in cui l’avanzare del progresso tecnologico sembra prescindere dalla volontà stessa dell’uomo e il filo che ha unito le diverse fasi dell’umana avventura rischia di spezzarsi e invita i visitatori a riflettere sul nostro rapporto con il tempo e la tecnologia, e a mettere in pratica un esercizio di umanità volto a riconciliare la dimensione personale e universale che i concetti di origine e destino tengono insieme» conclude Zanotti.

Anselm Kiefer, Luzifer (Lucifer) 2012-2023 | © Georges Poncet. Courtesy the artist and Gagosian
Il percorso espositivo è suddiviso in due grandi capitoli, che si dipanano in cinque tappe. Il primo capitolo si concentra sui passaggi evolutivi della civiltà, intesa come esperienza collettiva, somma integrale di tutte le vite individuali che hanno solcato il nostro pianeta nel corso di milioni di anni. Si indagano le modalità con cui l'uomo, a partire da homo sapiens, nella sua lentissima evoluzione, ha sempre tentato di orientarsi nel mondo, interrogandosi sulla sua origine e sul suo destino. Dall’invenzione della scrittura a quella della stampa, dal Rinascimento alle Rivoluzioni industriali e digitali, dalla velocità a passo d’uomo a quella dell’acqua e del vento, alle massime vette oggi raggiungibili grazie alla tecnica. I visitatori ripercorreranno le tappe dello sviluppo dell’umanità, attraverso lo spazio, il tempo e la sfera dell’informazione, riconoscendo il ruolo cruciale della tecnica, che ha guidato il progresso e trasformato il nostro rapporto con la natura prima e l’universo poi. Un vero e proprio viaggio nel tempo grazie alla presenza di reperti, manufatti, strumenti tecnico-scientifici, installazioni, opere d’arte e di design di svariati materiali e tecniche artistiche, dall'Antica Mesopotamia e dall’Antico Egitto fino ai giorni nostri.

Radiotelefono RAI portatile – Italia anni ’50-’60, Museo della Comunicazione “G. Pelagalli”, Bologna | © Gianni Giatti – Archivio Museo “G. Pelagalli”, Bologna
Accanto a lavori di alcuni dei nomi più importanti dell’arte italiana del Novecento, da Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Fortunato De Pero, Mario Sironi, Emilio Isgrò, grafiche di Bruno Munari, saranno esposti oggetti di design di Pablo Picasso e Ettore Sottsass, insieme a capolavori dell’ingegneristica ad alto contenuto creativo come la nuova Ducati Panigale V4 S con la sua sofisticata base meccanica o il fondo di una supercar ad alte prestazioni, la Dallara Stradale, dal quale emergono le linee di flusso aerodinamiche e la distribuzione di pressione dell’aria.

Fortunato Depero, Volo Tricolore, 1934, Fondazione Massimo e Sonia Cirulli, San Lazzaro di Savena | © Courtesy Archivio Fotografico Fondazione Massimo e Sonia Cirulli, San Lazzaro di Savena
In mostra oltre 150 opere, oggetti e reperti provenienti da 50 prestigiosi musei, istituzioni culturali e collezioni private. «Le opere esposte offrono una duplice lettura con livelli semantici e sintattici paralleli - spiega Luca Ciancabilla, professore del Dipartimento di Beni culturali e curatore di area umanistica del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Bologna. Alcuni exhibit raccontano l’avanzamento della cultura tecnologica e al contempo di quella materiale, trasmettendoci notizie sugli usi e i costumi di una certa epoca. Il Modello di imbarcazione con marinai, proveniente dal Museo Egizio di Torino, ad esempio, è un manufatto artistico, appartenente a un corredo funebre, che da un lato descrive le tecniche di navigazione del tempo, dall’altro ci fa comprendere la complessità dei riti funerari e dell’evoluzione delle tecniche artistiche di lavorazione nel Medio Regno. La mostra è sperimentale proprio perché può essere letta su più piani, visivi e storici, che talvolta procedono in parallelo, a volte si intersecano, ma sempre stimoleranno la riflessione».

Modello di imbarcazione con marinai (N. inv. S. 8792), Assiut, Tomba di Minhotep, Medio Regno,
Museo Egizio Torino | ©Museo Egizio, Torino
Quali passi dovrà compiere l’uomo per riconquistare un senso soggettivo e collettivo di progresso? La mostra stimola i visitatori a tornare a riflettere sulla propria origine e sul proprio destino, ad esplorare le possibilità di un nuovo Umanesimo nell’era dell’Intelligenza Artificiale e a immaginare una nuova prospettiva per il futuro, quella di un’intelligenza collettiva e solidale umana.

Ronald Ventura, Immortal Hunting, 2015 | Collezione Privata, Bologna