Una nuova ala del Museo espone oggetti iconici del Design italiano che chiedono di essere toccati, ascoltati, manipolati
Foto © Museo Tattile Statale Omero
La sezione comprende trentadue oggetti iconici della storia del Design italiano che, dagli anni '60, sono stati menzionati o hanno vinto il Compasso d'oro. Oggetti che chiedono di essere toccati, ascoltati, manipolati, in un percorso che li organizza per temi: viaggiare, abitare, cucinare, lavorare, giocare. Il pensiero che sottende alla sua creazione è quello del Museo Omero: un luogo multisensoriale dove riscoprire, in maniera libera e interattiva, la bellezza degli oggetti e il talento di chi li ha ideati e prodotti. Una "casa" dove sperimentare con gioia gli oggetti.
Foto © Museo Tattile Statale Omero
Il curatore dell'allestimento Fabio Fornasari ha detto: «Le cose ci parlano attraverso i loro linguaggi che non sono necessariamente visivi e che agiscono anche sulle nostre emozioni. Come per l'arte anche il design è una ricerca continua che opera nella forma, nel contenuto e nella materia. Con questa collezione il museo Omero allunga la mano su una selezione di trentadue oggetti, trentadue variazioni di design».
Foto © Museo Tattile Statale Omero
Il visitatore viene accolto da una grande opera scultorea in terracotta di Paolo Annibali dal titolo "Frontone", che evoca il legame del Design italiano con la classicità. Il percorso si sviluppa a ferro di cavallo, con gli oggetti piccoli disposti su un bancone e quelli più grandi su isole espositive seguendo i diversi temi. L'allestimento intende mostrare il viaggio degli oggetti dai negozi alle nostre case: la confezione diventa un elemento scenografico e narrativo. Oggetti che raccontano come la storia del Design italiano sia il risultato della lungimiranza delle aziende produttrici, capaci di accogliere le idee di celebri Designer e renderle parte del nostro quotidiano.
Foto © Museo Tattile Statale Omero
Dalla Moka Bialetti alla radio Cubo di Sappers & Zanuso prodotto dalla Brionvega, dalla sedia Ghost di Philippe Starck prodotta da Kartell alla macchina da scrivere Valentine di Ettore Sottsass realizzata dalla Olivetti, dai 16 animali di Enzo Mari prodotta da Danese alla Vespa Piaggio di Corradino D'Ascanio. A completare la narrazione degli oggetti e dei loro creatori anche le studiate sonorità del sound designer Paolo Ferrario e le parole di Chiara Alessi, docente di Design al Politecnico di Milano.
Foto © Museo Tattile Statale Omero
Lungo il percorso è presente anche lo spazio "Fuori tutti", un luogo del silenzio e dello studio, dove sono collocate le miniature degli oggetti esposti, che possono essere manipolate e su cui poter meditare in solitaria; una stanza piacevole per tutti e particolarmente funzionale per le persone con neurodiversità. Un innovativo sistema di audioguida, dotato di segnalazioni vibratili e informazioni acustiche, installato dalla CPU I-Tech, permette alle persone non vedenti di vivere in autonomia la collezione. La sezione donata dall'Associazione Per il Museo Tattile Statale Omero ODV-ONLUS, è dedicata all'ex-direttore del Museo Omero Roberto Farroni, che fortemente l'ha voluta.
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