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Dalla pressione costiera al turismo sostenibile

Lia Fedele

Le trasformazioni del turismo lungo le aree costiere italiane



Fiumi di cemento, Lido di Camaiore, Lucca 2014 | Foto di Max Pescio


L’Italia è tra i paesi di più antica vocazione turistica e vanta un patrimonio artistico e di risorse naturali con pochi eguali al mondo, detenendo il primato con il maggior numero di siti iscritti nella lista del patrimonio mondiale UNESCO. La ricchezza del territorio permette di individuare nel turismo uno dei maggiori settori di sviluppo economico, verso il quale sono orientati anche importanti flussi internazionali. Di recente la pandemia ha comportato consistenti contrazioni delle entrate e delle presenze turistiche, ciò nonostante, le vacanze in località balneari hanno rappresentato il segmento penalizzato in misura minore. Nell'estate del 2021, molte delle spiagge italiane si sono contraddistinte per il “tutto esaurito”, confermando il turismo balneare come una vera e propria industria di settore.


Le radici di questa tendenza si rintracciano nelle prime forme di città balneari, esito molto spesso di bonifiche di aree in condizione di alta insalubrità, all’interno delle quali risultavano poi riconoscibili icone evocative come il Kursaal, la promenade e i sistemi stessi di villeggiatura. Le aree costiere italiane, inizialmente protagoniste di un turismo di carattere elitario, sono state investite nel secondo dopoguerra da opere di grandi lottizzazioni e dall’esplosione di un “turismo di massa” che ha progressivamente compromesso i delicati equilibri della dinamica litoranea. Il turismo ha rappresentato dunque uno dei principali fattori di pressione antropica sull’ambiente marino-costiero, avendo contribuito ad un grande consumo di suolo e ad elevati tassi di artificializzazione dei litorali, insieme ai processi di urbanizzazione e alla diffusione delle attività produttive. In molti casi la condizione di stagionalità del turismo balneare ha generato piccoli centri costieri “intermittenti”, nati come città-satellite di aree urbane più interne e che risentono dell’assenza di una logica di sviluppo urbano ed economico adeguatamente pianificato e programmato.


Spiaggia di Capo Miseno, Bacoli, Napoli 2020 | Foto di Michele Pedone


La pressione del turismo nelle località di mare ha evidenziato le criticità ambientali e le strategie nazionali di adattamento ai cambiamenti climatici sottolineando che le condizioni di emergenza odierne compromettono l’appetibilità delle mete turistiche stesse. La riflessione sulle fragilità e sui valori del turismo italiano non può però prescindere dall’analisi del profilo del turista contemporaneo che sceglie invece un atteggiamento più consapevole, aderendo al concetto di turismo sostenibile, piuttosto recente nel nostro Paese, soprattutto lungo le eterogenee coste della nostra penisola. Si tratta di una nuova sensibilità nei confronti del paesaggio e delle risorse del territorio che trova le proprie declinazioni già a partire dalle piccole attenzioni dedicate all’organizzazione del viaggio, superando l’omologazione del turismo di massa.


Spiaggia scomparsa, Cinque Terre 2020 | Foto di Valeria Sinesi


Lo sguardo critico al tema trova spazio nell’iniziativa “Tutti al mare”, concorso fotografico sulle trasformazioni del turismo lungo le aree costiere italiane, organizzato da Legambiente e dall’Osservatorio Paesaggi Costieri Italiani. La partecipazione al concorso è gratuita e aperta a tutti i fotografi professionisti o dilettanti, senza restrizione di età o nazionalità e prevede la candidatura di fotografie inedite secondo due temi di indagine:

  • Turismi buoni. Pratiche virtuose di turismo sostenibile, inclusivo, culturale.

  • Turismi cattivi. Architetture abusive e di impatto ambientale, città fantasma.

Il primo tema riguarda forme di turismo rispettose delle qualità ambientali e in grado di valorizzare le risorse del paesaggio, promuovendone la conoscenza. Il secondo tema indaga le situazioni in cui le attività turistiche hanno determinato fenomeni di degrado, abusivismo ed abbandono.


La giuria del concorso è composta da Margherita Del Piero, Stefano Landi, Michele Manigrasso, Barbara Pau e Sebastiano Venneri. Il termine per l’invio delle candidature è fissato al 30 Aprile 2022. Le informazioni sulle modalità di partecipazione sono reperibili nel bando di concorso scaricabile online dal portale web dell’Osservatorio Paesaggi Costieri Italiani nella sezione I nostri concorsi_ Concorsi fotografici_ Tutti al mare (https://www.paesaggicostieri.org/tutti-al-mare).




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